Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) ha reso pubblico il documento riportante le modificazioni al decreto 22 dicembre 2023, n. 436, attraverso cui concede maggiore tempo ai progetti agrivoltaici rientranti nel bando Agrivoltaico.
Nello specifico il documento cambia i commi 1 e 2 dell’articolo 8 che, originariamente, prevedevano che gli impianti sarebbero dovuti entrare in esercizio entro il 30 giugno 2026.
In funzione dell’intervento ministeriale, gli impianti dovranno completare i lavori di installazione non oltre il 30 giugno 2026, “pena la decadenza del diritto di accesso a tutti i benefici”.
“La registrazione dell’impianto nel sistema nazionale Gaudì dà prova dell’avvenuta installazione entro i termini di cui al primo periodo”, ha riportato il ministero.
Gli impianti dovranno poi entrare in esercizio entro diciotto mesi dalla data di installazione.
“Il mancato rispetto del predetto termine per l’entrata in esercizio comporta l’applicazione di una decurtazione della tariffa spettante dello 0.5% per ogni mese di ritardo, nel limite massimo di nove mesi di ritardo”, si legge nelle modificazioni riportate nell’articolo 1 del documento.
Le disposizioni introdotte dal decreto diramato il 24 giugno e poi reso pubblico il 25 giugno si applicano anche ai progetti presentati in data antecedente alla data di entrata in vigore. Il ministro Gilberto Pichetto Fratin ha firmato il decreto il 19 giugno.
Entro i cinque giorni successivi alla data di entrata in vigore del presente decreto, con decreto del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica su proposta GSE, saranno, dice il decreto, aggiornate le regole operative.
Il decreto, riporta Alessandro Migliorini di European Energy, è stato oggetto di scontro tra diverse associazioni e enti di settore.
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