EF Solare Italia ha connesso alla rete 5 potenziamenti di impianti fotovoltaici in portafoglio per complessivi 10 MW nel solo mese di giugno 2025, che si aggiungono ai 30 MW entrati in esercizio finora nel programma di potenziamento degli impianti esistenti dell’azienda.
Lo dice lo stesso operatore fotovoltaico, spiegando che il programma ha visto l’entrata in esercizio dell’impianto di Brindisi Sud (da 5 MW a 10 MW, 5 MW incrementali), con altre quattro sezioni in media tensione in Sicilia per ulteriori 5 MW.
“Le sezioni di repowering entrate in esercizio non accedono a sistemi di incentivazioni”, Gianluca Teodori, head of operations di EF Solare, ha detto a pv magazine Italia.
In alcuni casi, nelle attività di connessione, la società ha registrato allungamenti dei tempi nella fase finale di entrata in esercizio dei progetti di repowering.
“È auspicabile una sempre maggiore attenzione verso queste tipologie di progetti che permettono di aumentare la potenza installata a parità di area utilizzata. Per questo auspichiamo un accesso prioritario alle soluzioni di connessione per i repowering di impianti esistenti”, ha detto Teodori.
La società, controllata al 70% da F2i Sgr attraverso i suoi fondi e partecipata al 30% da Crédit Agricole Assurances, ricorda che sebbene i potenziamenti rappresentino un aumento marginale della propria capacità produttiva in Italia, “è un’importante tappa di un percorso strategico”.
EF Solare sta attuando il programma in Italia sui quasi 900 MW di impianti in portafoglio. A fine 2024, dice la società, erano oltre 280 MW gli impianti ammodernati nell’ambito del piano di revamping, che punta a raggiungere circa 480 MW. Le attività hanno incluso l’adozione di moduli fotovoltaici bifacciali ad alta efficienza, la trasformazione da impianti fissi a sistemi con inseguitori monoassiali e l’utilizzo di strumenti avanzati di diagnostica e monitoraggio.
“Nel dibattito in corso sulle regole che definiranno come sarà pagata l’energia prodotta nei prossimi anni, pensiamo che non venga ancora riconosciuto pienamente il valore degli impianti esistenti e degli interventi di ammodernamento tecnologico sugli stessi. Infatti, gli importanti investimenti necessari ed il limitato impatto sui territori non trovano nel riconoscimento dei soli “costi residuali” una coerente remunerazione nel medio termine, con il potenziale effetto di disincentivarli” ha detto Andrea Ghiselli, CEO di EF Solare Italia, in un comunicato stampa.
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