Lo studio legale che ha seguito gli acquirenti spiega a pv magazine Italia che la transazione ha un valore compreso tra 10 e 20 milioni di euro, aggiungendo che l’acquisizione è stata conclusa indipendentemente dall’esito positivo dell’asta Macse.
Durante la seconda giornata della due giorni di Agrivoltaics a Milano, è emerso che lo sviluppo dei progetti agrivoltaici può procedere in modo eterogeneo, ricorrendo ad approcci molto diversi. Una somiglianza: i progetti agrivoltaici richiedono un certo livello di standardizzazione, anche a livello “super-locale”:
“Con la transizione energetica, stiamo andando a 70 km/h. Possiamo andare a 200 km/h. Deve solo essere sicuro per tutti. Ma le opportunità, anche per l’agrivoltaico, ci sono e sono sostanziose”, ha detto Antanas Karbauskas, funzionario della Commissione europea (DG Agri).
“Il mercato tedesco e il mercato IPEX italiano hanno registrato le medie settimanali più elevate, rispettivamente 116,63 €/MWh e 118,22 €/MWh”, ha scritto AleaSoft Energy Forecasting, aggiungendo che i mercati olandese e tedesco hanno raggiunto prezzi quartorari superiori a 400 €/MWh.
“Il Mase spiega che, se un progetto rientra in una categoria da verifica di assoggettabilità, il proponente può presentare direttamente la VIA completa, una sorta di VIA volontaria, alla stessa autorità che gestirebbe lo screening, quindi la Regione. È un modo per evitare passaggi duplici e conflitti di competenza con il Ministero: il procedimento resta regionale e la valutazione ambientale viene gestita in un’unica conferenza”, ha detto Felice Lucia di Jinko Power a pv magazine Italia, aggiungendo che il documento ammette, per la prima volta, che “fotovoltaico” e “agrivoltaico” non coincidono.
“L’intervento di revamping non ha comportato un aumento della capacità installata in quanto ha interessato solo le macchine inverter, l’obiettivo è migliorare l’efficienza di conversione dell’energia e non aggiungere nuovi moduli”, ha spiegato la società a pv magazine Italia.
“Prevediamo di realizzare più di 100 MW all’anno fino al 2030”, ha detto Lantania a pv magazine Italia, aggiungendo che dovrebbe costruire i primi tre impianti nei pressi di Bologna entro giugno 2026, per una capacità complessiva di 80 MW.
“Ad oggi dall’inizio del 2025 si sono verificate lato acquisto solo 10 ore di PUN Index GME nullo mentre lato produzione ad esempio in zona Sud abbiamo raggiunto 35 ore di prezzo zonale nullo. Per il 2026 mi aspetto che si supereranno un numero di eventi a 3 cifre. L’energia gratis fa scalpore ma quello che secondo me sarà interessante monitorare è la caduta del valore catturato dal fotovoltaico. La mia visione è che stiamo entrando in una fase del mercato in cui l’euro investito in PV, se esposto al rischio prezzo sarà sempre più difficile da ripagare senza BESS”, ha detto Valerio Covicchio, country manager di Whes, a pv magazine Italia.
L’Electricity Market Report del Politecnico di Milano sottolinea come i prezzi dell’elettricità restino ancora fortemente influenzati dalla generazione termoelettrica a gas.
Le tempistiche per il completamento del progetto sono fissate al 30 giugno 2026 (fine dei lavori di installazione dell’impianto) ed al 31/12/2027 (entrata in esercizio dell’impianto). Lo spiega Luca Perrone, titolare della piemontese STP Progetti, a pv magazine Italia. “Riteniamo che la costruzione di impianti che possano in ogni caso accedere ad una quota addizionale di incentivo in conto esercizio, mediante l’inserimento in una configurazione di autoconsumo diffuso, possa continuare ad essere un’opzione interessante, non andando a subire rallentamenti importanti”.
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