“Come spesso accade, le principali preoccupazioni riguardano i tempi di autorizzazione degli impianti. Qualora questi eccedessero i 36 mesi a causa della lentezza delle procedure, le imprese energivore si troverebbero senza il beneficio dell’anticipazione e senza quello derivante dalla produzione del nuovo impianto (almeno quelle che decidessero di realizzarlo)”, ha detto Edoardo De Carlo, partner presso Nunziante Magrone, a pv magazine Italia. “Ragionevole pensare che non ci saranno significativi scostamenti rispetto alle tempistica annunciata”, ha aggiunto, riferendosi alle regole operative e agli schemi contrattuali per l’Energy Release che, in teoria, dovranno essere aggiornati entro 60 giorni.
Tra le tipologie di impianti ammissibili rientrano il fotovoltaico, anche floating off-shore e su acque interne, e il solare termodinamico
L’Avviso si rivolge alle imprese di qualsiasi dimensione, incluse le reti di imprese con personalità giuridica, per progetti localizzati in aree industriali, produttive o artigianali di Comuni con più di cinquemila abitanti situati nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Le osservazioni chiedono anche di inserire la nuova disciplina sul “Diritto alla condivisione dell’energia” in un articolo autonomo e di esplicitare la compatibilità con l’accesso a strumenti di sostegno sull’energia, come il Fer X.
Il inistero delle Miniere e dell’Energia brasiliano sta corteggiando le aziende cinesi per la sua prima asta dedicata allo stoccaggio di energia tramite batterie, che dovrebbe migliorare la stabilità della rete e l’integrazione delle energie rinnovabili.
Alla prima asta dedicata, in posizione utile in graduatoria è rientrato solo il progetto da 0,99 MW di una società agricola a Padova, esclusi due impianti da 3,9 MW ciascuno proposti da Sonnedix in provincia di Lodi.
Entro la metà di novembre il ministero approverà le regole operative
“Penso che in questo quadro gli impianti più svantaggiati rimangano quelli tra 2-10 MW, che dovranno trovare soluzioni alternative al FerX”, ha detto Luca Pellegrino, head of business development presso Biae, a pv magazine Italia, parlando poi anche delle misure agevolative di progetti di piccola/media taglia che superano 1 MW.
Secondo la Guardia di finanza, gli incentivi ottenuti dal GSE venivano immediatamente trasferiti in Spagna “senza alcuna giustificazione commerciale plausibile”.
I contributi, a fondo perduto, vanno da un minimo di 20.000 a un massimo di 500.000 euro
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