Lunedì il ministero ha anche rilasciato una valutazione negativa per 76 MW di fotovoltaico
Le tempistiche per il completamento del progetto sono fissate al 30 giugno 2026 (fine dei lavori di installazione dell’impianto) ed al 31/12/2027 (entrata in esercizio dell’impianto). Lo spiega Luca Perrone, titolare della piemontese STP Progetti, a pv magazine Italia. “Riteniamo che la costruzione di impianti che possano in ogni caso accedere ad una quota addizionale di incentivo in conto esercizio, mediante l’inserimento in una configurazione di autoconsumo diffuso, possa continuare ad essere un’opzione interessante, non andando a subire rallentamenti importanti”.
Il Consiglio ha respinto il ricorso della Regione contro due sentenze analoghe del TAR disponendo una nuova valutazione delle istanze di voltura.
“Le Linee Guida non si applicano in senso stretto, è perfettamente lecito non essere conformi pedissequamente”, ha detto l’urbanista a pv magazine Italia, aggiungendo che si applicano a progetti fotovoltaici e agrivoltaici. “A prenderle sul serio, queste Linee Guida portano a non meno di un anno di progettazione e un gruppo di lavoro di una decina di competenze diverse. Non tutti sono attrezzati e non tutti i progetti lo meritano”.
Per la Consulta le “pur gravi fattispecie” contestate non sono riconducibili a ipotesi di ineleggibilità. Nell’imporre la decadenza al Consiglio regionale, il Collegio di garanzia elettorale ha “esorbitato dai propri poteri”
Il Collegio, accogliendo il ricorso per un impianto da 349,68 kW in provincia di Taranto, ha determinato la riammissione agli incentivi originariamente riconosciuti all’appellante nell’ambito del Secondo Conto Energia
Concessi ulteriori contributi per 14,8 milioni di euro. Sale a 1.432 il numero di progetti complessivamente ammessi per 90,9 MW di potenza.
Il progetto ha ottenuto la valutazione di impatto ambientale (VIA) positiva dal ministero la scorsa settimana
Luca Marchisio, head of system strategy di Terna, sostiene che la prima asta Macse segna un salto in avanti di 15 anni rispetto alle curve di costo di Bloomberg, suggerendo che l’esercizio italiano è un modello di riferimento per l’intera industria globale, diminuendo di oltre il 20% il costo complessivo di integrazione del fotovoltaico.
“Spero che il meccanismo possa essere approvato entro il 2025. Siamo nella fase finale”, ha detto Alessandro Noce, direttore generale mercati e infrastrutture energetiche del Mase, aggiungendo che rimane comunque il rischio che venga poi approvato in via definitiva a inizio 2026. “Nel Fer X introdurremmo le regole del Net Zero Industry Act a regime”.
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