I nuovi 22.245 nuovi impianti fotovoltaici attivati valgono meno potenza dei 18.988 di marzo (620,93 MW) suggerendo un aumento delle installazioni di piccola taglia.
Il protocollo prevede l’uso condiviso di strumenti digitali e database e punta all’integrazione tra gli incentivi statali e la strategia regionale per favorire l’autoconsumo
Nel rapporto annuale sul nostro Paese, l’Unione europea evidenzia la necessità di un quadro legislativo più trasparente, investimenti in meccanismi di stoccaggio e del potenziamento delle reti di trasmissione per ridurre gli elevati prezzi dell’energia elettrica che “soffocano la competitività industriale”.
Il documento, che prevede uno stanziamento rispettivamente di 730 miliardi di euro e 477 miliardi di euro per lo sviluppo delle reti di distribuzione e trasmissione dell’energia elettrica entro il 2040, è rivolto ai paesi dell’UE, alle autorità di regolamentazione e ai gestori dei sistemi di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica.
Alcuni ricercatori hanno simulato l’aggiunta di pannelli solari galleggianti all’Etzelwerk, una centrale idroelettrica a pompaggio ad anello aperto. Utilizzando il 10% del bacino superiore per i moduli, il team è riuscito ad aggiungere circa il 20% della produzione di energia.
Dopo il blackout nella Penisola iberica, esperti nostrani hanno sottolineato che l’Italia è più interconnessa rispetto alla Spagna. Ora, però, l’esecutivo europeo sottolinea che il Bel Paese è lontano dall’obiettivo di interconnettività del 15% al 2030.
La produzione da fonte solare è cresciuta (+19,4%) rispetto ad aprile 2024 nonostante la complessiva contrazione della produzione di energia da rinnovabili (-6,7%). Nei primi quattro mesi dell’anno la capacità fotovoltaica in esercizio è aumentata di 1.890 MW.
e-distribuzione si è aggiudicata il finanziamento per due progetti al Centro-nord e nel Mezzogiorno, i restanti tre interessano Trieste e Gorizia, Trani e Verona.
Secondo AleaSoft Energy Forecasting, l’energia fotovoltaica ha registrato il record di produzione in Francia (135 GWh) e in Italia (150 GWh) e la più alta produzione per un giorno di aprile in Germania (397 GWh).
Due cali separati da 1,5 secondi. Bastati a far collassare l’intero sistema. Perché? Perché quella rete, su cui hanno impiantato la rivoluzione energetica, è ancora figlia del Novecento, scrive Mauro Moroni nella sua rubrica per pv magazine Italia.
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