Un gruppo di ricercatori dell’Università di Harvard ha suggerito che gli scenari sottovalutano i costi di stoccaggio e distribuzione. Nel frattempo, Kore ha dichiarato a pv magazine di voler raggiungere un LCOH tra 1 e 2 dollari.
Ricercatori spagnoli hanno creato un nuovo modello per stimare con precisione la produzione di olio e la generazione di energia in impianti agrivoltaici costruiti in oliveti a siepe. L’approccio proposto consente anche di generare equazioni matematiche che stimano l’influenza delle variabili di progetto del sistema.
Ricercatori cinesi hanno scoperto che le grandi centrali solari hanno un impatto positivo sull’ambiente ecologico delle aree desertiche. I test sono stati condotti in un parco solare da 1 GW situato nella provincia nord-orientale cinese del Qinghai.
“I dati forniti da IEA dovrebbero spingere i rappresentanti politici e le organizzazioni industriali a sostenere in modo convinto il fotovoltaico in Italia. Non farlo significa condannare il nostro Paese a una cronica mancanza di competitività”, ha commentato Paolo Rocco Viscontini, Presidente di Italia Solare.
Una nuova ricerca indiana dimostra che gli impianti fotovoltaici sui tetti possono avere conseguenze “indesiderate” sulle temperature degli ambienti urbani. Possono, ad esempio, abbassare le temperature notturne fino a 0,6°C.
Il produttore cinese di pannelli solari ha presentato un reclamo per i brevetti contro Runergy e Adani Green Energy.
pv magazine Italia ha chiesto a Letizia Magaldi di spiegare possibili sviluppi della tecnologia Mgtes, basata su moduli isolati pieni di sabbia che viene fluidizzata nelle fasi di carica di energia e durante le fasi di generazione del vapore.
I ricercatori dell’Università del Nuovo Galles del Sud sostengono di aver identificato nuovi meccanismi di degradazione dei contatti TOPCon influenzati in modo significativo dalla combinazione di ioni e di composizioni di pasta alluminio-argento. Il meccanismo di degradazione principale è un aumento significativo della resistenza in serie.
Il produttore indiano ha attualmente una capacità di celle e moduli di 4 GW.
Ora che l’impianto è entrato nel secondo anno di monitoraggio agronomico, le prime osservazioni sembrano indicare che la presenza delle siepi solari non altera il funzionamento del prato o il comportamento degli animali. Per consolidare questa conclusione è necessario un monitoraggio pluriennale, che sarà oggetto di una pubblicazione.
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