Sviluppato in collaborazione da Le Prieuré e IRFTS, il tetto biosolare idroattivo “Oasis Biosolar” combina vegetazione, fotovoltaico e gestione dell’acqua piovana. Secondo i primi test, il processo migliora la produzione di energia del 10,44%.
Gli scienziati hanno proposto di utilizzare l’energia fotovoltaica e il sistema HVAC a pompa di calore nelle serre concepite per la coltivazione di pomodori nell’area mediterranea. Il sistema è risultato avere un tempo di ammortamento di soli 2,9 anni nel sud della Spagna.
Scienziati rumeni hanno scoperto che condizioni di eccessiva polvere possono causare perdite del 45,35% e del 38,14% nella potenza massima e nella corrente di cortocircuito in condizioni esterne per diversi tipi di moduli solari. Hanno anche messo in guardia sul fatto che gli effetti del cambiamento climatico si intensificheranno, causando meno precipitazioni e tempeste di sabbia più frequenti originate nella regione del Sahara, il che produrrà maggiori quantitativi di sabbia anche nelle regioni limitrofe.
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Lisbona e dell’Accademia Militare ha analizzato la fattibilità dell’agrivoltaico in Portogallo. È emerso che le file distanziate di moduli fotovoltaici combinate con colture che rispettano l’ombra hanno avuto il rendimento più promettente e un periodo di ammortamento inferiore a cinque anni.
Il convegno “Impianti Fotovoltaici nell’Ambiente Agricolo: Ricerca, Sviluppi, Sinergie” organizzato da GreenGo presso il centro congressi del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Bologna ha sottolineato l’importanza della formazione di nuovi professionisti.
Vale 4 milioni di euro il progetto che mira a sviluppare materiali avanzati più sostenibili, performanti, sicuri e a basso costo per una nuova generazione di batterie. A partecipare sono il Consiglio nazionale delle ricerche (capofila), ENEA, Consorzio interuniversitario nazionale per la scienza e tecnologia dei materiali, Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), Ricerca sul Sistema Energetico (RSE) e Standex International Corp.
Un team di ricerca ha studiato i fattori che influenzano l’efficienza e la produzione di energia del fotovoltaico galleggiante e ha determinato l’inclinazione e l’altezza ottimali per ottenere temperature delle celle inferiori rispetto al fotovoltaico terrestre.
Il sistema di ricarica solare PairTree pff-grid per veicoli elettrici (EV) combina pannelli solari bifacciali da 4,6 kW a 5 kW, un sistema di accumulo della capacità di 42,4 kWh e uno o due caricabatterie EV di “Livello 2”.
Ricercatori danesi riferiscono che il trattamento con vitamina C delle celle solari organiche a base di accettori nonfullerenici fornisce un’attività antiossidante che allevia i processi degradativi derivanti dall’esposizione a calore, luce e ossigeno. La cella ha raggiunto un’efficienza di conversione di potenza del 9,97%, una tensione a circuito aperto di 0,69 V, una densità di corrente a corto circuito di 21,57 mA/cm2 e un fattore di riempimento del 66%.
In questo articolo Luigi Vesce, Centre for Hybrid and Organic Solar Energy (CHOSE), Dipartimento di Ingegneria Elettronica, Università di Roma Tor Vergata parla dei meccanismi di degradazione a cui sono soggetti i materiali, il colorante, l’elettrolita, il foto-elettrodo ed il contro-elettrodo delle celle solari.
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