Una nuova ricerca dimostra che le pompe di calore ibride che combinano una pompa di calore elettrica e una caldaia a gas rappresentano una soluzione tecnicamente fattibile ed economicamente sostenibile per decarbonizzare parzialmente la fornitura di calore nelle abitazioni più vecchie. I prezzi del gas e dell’elettricità, tuttavia, sono fattori cruciali negli scenari reali.
Bosch vende attualmente le nuove pompe di calore nei mercati DACH (Austria, Germania e Svizzera) e prevede di espandere le vendite in altri mercati europei a settembre. I nuovi prodotti utilizzano il propano come refrigerante e diffusori acustici integrati. Il produttore offre anche un misuratore/sensore di potenza che consente alle pompe di calore di funzionare con qualsiasi impianto fotovoltaico esistente e con una soluzione di accumulo a batteria.
Mitsubishi Electric ha lanciato un esperimento per valutare l’efficienza delle pompe di calore nel controllo della risposta alla domanda sulle Isole Aran in Irlanda e sull’Isola di San Pietro in Italia, comunemente chiamata “Carloforte”. Nell’ambito del progetto REACT dell’Unione europea, verranno implementate anche soluzioni solari, eoliche e di stoccaggio per migliorare l’autosufficienza energetica delle isole remote.
Secondo Aurora Energy Research, l’Europa è sulla buona strada per installare almeno 95 GW di sistemi di accumulo a batteria grid-scale entro il 2050, rispetto agli attuali 5 GW di capacità installata, con un investimento di oltre 70 miliardi di euro (76,9 miliardi di dollari).
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