Alcuni ricercatori svedesi hanno misurato la resa dell’orzo in un impianto agrivoltaico verticale e hanno scoperto che, nonostante l’ombra creata dai moduli, la resa è paragonabile a quella delle condizioni di controllo in campo aperto se non leggermente superiore. La metodologia adottata può essere replicata per altri siti e colture.
Ricercatori spagnoli hanno creato un nuovo modello per stimare con precisione la produzione di olio e la generazione di energia in impianti agrivoltaici costruiti in oliveti a siepe. L’approccio proposto consente anche di generare equazioni matematiche che stimano l’influenza delle variabili di progetto del sistema.
Ora che l’impianto è entrato nel secondo anno di monitoraggio agronomico, le prime osservazioni sembrano indicare che la presenza delle siepi solari non altera il funzionamento del prato o il comportamento degli animali. Per consolidare questa conclusione è necessario un monitoraggio pluriennale, che sarà oggetto di una pubblicazione.
L’agrivoltaico rappresenta attualmente quasi la metà dei progetti sviluppati dall’italiana ERG in Francia. Con questa partnership l’azienda intende specializzarsi in vigneti e frutteti.
T.Werk ha sviluppato due nuovi sistemi di montaggio per l’agrivoltaico con array verticali e soluzioni per moduli montati in alto.
pv magazine Italia ha intervistato Neige Breant di Sun’Agri che, partecipando ad una vendemmia, ha confrontato un vitigno tradizionale ed uno ombreggiato dai pannelli fotovoltaici. Spoiler: i vitigni agrivoltaici hanno registrato un aumento delle rese dal 10 al 20%, con picchi del 50%. L’aspetto delle viti agrivoltaiche è migliore, così come le prestazioni e l’esperienza di degustazione del vino prodotto.
Ricercatori della Purdue University hanno studiato l’impatto dei sistemi fotovoltaici tradizionali e dell’agrivoltaico distribuiti nei campi di mais. I ricercatori hanno concluso che l’agrivoltaico potrebbe offrire una strategia valida per ridurre l’attuale compromesso tra produzione di energia, emissioni di gas serra, produzione di cibo e redditività delle aziende agricole.
È nato il Comitato Terre di Val di Cornia alla quale aderisce anche il Comune di Campiglia Marittima. pv magazine Italia ha intervistato la sindaca Alberta Ticciati che ha spiegato le ragioni della protesta contro 8 progetti tra fotovoltaico, agrivoltaico ed eolico. Ma è anche stato avviato un percorso per la realizzazione di una comunità energetica pubblica sul territorio.
L’esperienza nella negoziazione dei terreni agricoli per la costruzioni di impianti fotovoltaici ha permesso ad Alessandro Pedrotti, amministratore di BluEnergy Milano di rivelare a pv magazine Italia le dinamiche ricorrenti che divergono nelle diverse aree di Italia. La differenza sta principalmente nelle capacità sviluppate negli anni dell’imprenditore agricolo stesso e dai relativi obiettivi. Spoiler? Al Nord si vende a più caro prezzo e al Centro Sud la contrattazione è decisamente più facile. Ma è anche una questione di morfologia.
Un gruppo di scienziati guidati dal Centro comune di ricerca (JCR) della Commissione europea ha analizzato l’impatto della diffusione di un maggior numero di impianti fotovoltaici verticali nei mercati energetici europei e ha individuato i potenziali vantaggi che questo scenario potrebbe offrire. Tra questi, la riduzione dei prezzi dell’elettricità, dei costi di sistema e l’aumento dello scambio di energia tra Paesi vicini.
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