Il Consiglio di Stato con una recente sentenza ha chiarito che le scadenze per il rilascio del parere ambientale da parte del ministero non sono modificabili neppure in virtù del criterio di “maggiore potenza” degli impianti.
Prosegue la riorganizzazione della Commissione avviata a luglio 2024. Con tre nomine effettuate tra la fine del 2024 e oggi, le unità salgono a 68.
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha espresso valutazione di impatto ambientale (VIA) negativa a due progetti agrivoltaici presentati rispettivamente nelle provincie di Brindisi e Foggia.
Dal 1° al 31 gennaio il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha rilasciato 15 pareri, tra positivi e negativi, per progetti di impianti fotovoltaici, agrivoltaici e di fotovoltaico galleggiante.
Dal 1° dicembre a oggi il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) ha rilasciato giudizio negativo di compatibilità ambientale per 213,7 MW di agrivoltaico, giudizio positivo per 26,6 MW di fotovoltaico.
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) ha nominato 11 nuovi componenti della Commissione tecnica VIA-VAS in tre aree distinte: ambientale, giuridica ed economica. Il Mase ha inoltre diffuso un elenco completo dei membri della Commissione che, con le nuove nomine, sale a 65 unità.
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) ha rilasciato giudizio negativo di compatibilità ambientale per un progetto di impianto agrivoltaico da 52,7 MW in Molise. Ha espresso invece giudizio positivo per due impianti agrivoltaici in Basilicata e nelle Marche.
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) ha nominato 12 nuovi componenti della Commissione tecnica VIA-VAS in tre aree distinte: ambientale, giuridica ed economica.
Il provvedimento di verifica di assoggettabilità a VIA (Valutazione Impatto Ambientale) non ha un limite di efficacia temporale ma le Regioni hanno la possibilità di adottare “forme di tutela giuridica dell’ambiente più restrittive, nei limiti della non arbitrarietà delle scelte regolatorie”. A chiarirlo è il MASE in risposta a un’interpellanza della Regione Siciliana.
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