Futurasun vuole diventare ponte tra Cina e Europa con fabbrica di Suzhou, pronta a marzo 2024

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Futurasun ha detto che i lavori per la fabbrica di produzione di celle a Suzhou inizieranno a luglio. La fabbrica dovrebbe essere attiva poi a marzo 2024.

“I pannelli saranno anche per il mercato locale, non solo cinese ma in generale asiatico”, ha detto Alessandro Barin, amministratore delegato di Futurasun.

La società italiana, che produce moduli in Cina, conta anche di aumentare il portfolio prodotti. Ha già iniziato a vendere inverter e batterie, di produzione terza per il momento, ma di produzione propria nei prossimi anni.

Vuole comunque che la sede principale del gruppo gestisca le attività sensibili.

“L’hardware sarà prodotto in Cina. Il software deve essere in Europa per questioni di sicurezza. Così anche il know-how,” ha aggiunto Barin durante una presentazione a Intersolar.

In generale la società vuole diventare un ponte tra la Cina e l’Europa, sfruttando la dinamicità del sistema produttivo cinese e il rinnovato desiderio di aumentare l’indipendenza energetica europea.

A marzo Futurasun ha acquisito un terreno di 24.000 metri quadri per la costruzione di una fabbrica da 2 GW a Cittadella (Padova) per un investimento complessivo di 25 milioni di euro.

All’interno della fabbrica, nascerà anche un’accademia per la formazione del personale del settore. Il focus sarà sull’ingegneria della costruzione dei pannelli, per stimolare il reshoring del know-how relativo alla produzione di pannelli.

La società sottolinea infatti una mancanza di competenze in Europa, come per altro ravvisato da molti operatori del settore.

Futurasun avrà anche un campo prova per testare l’efficienza dei nuovi prodotti, sempre a Cittadella.

Di recente, il produttore italiano di moduli ha acquisito la startup romana Solertix e ora mira a portare la sua tecnologia di celle solari a base di perovskite verso la produzione su scala commerciale.

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