Impianti fotovoltaici residenziali ed errori da non commettere: l’intervista all’installatore

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“Oggi un gentile signore mi ha chiamato perché ha scoperto che la ditta che gli ha installato l’impianto fotovoltaico lo ha fatto senza progetto, richiestogli dal comune. Alla richiesta di quanto sopra la ditta esecutrice dei lavori risponde: “Noi questi impianti li facciamo a memoria perchè sono tutti uguali”. Ecco cosa ha divulgato di recente suoi suoi canali social Alessandro Miletta Cossa, amministratore delegato di Luce, impresa di Calcinaia, in provincia di Pisa, che offre servizi chiavi in mano per impianti fotovoltaici,
“Si trattava di un impianto superiore ai 6 Kw, per il quale, quindi, il progetto era obbligatorio. Ora deve correre ai ripari pagando molti soldi che non aveva preventivato. Fortunatamente, l’impianto non è ancora operativo”, ha aggiunto l’AD di Luce.
Nello specifico, attraverso la verifica dei quadri montati è emerso che i 2 elementi di sicurezza dei quadri elettrici non erano stati collegati, che i cavi sono privi di capicorda e che non sono presenti i fusibili di protezione stringhe. “Senza quei componenti, una scarica elettrica di sovra-voltaggio potrebbe mandare in fumo miglia di euro di impianto. Invece, con quegli elementi il danno si fermerebbe a 50/ 70 euro”, scrive Alessandro Miletta Cossa.

pv magazine Italia: Il problema che denunci non è purtroppo un caso isolato. Ma d
alla tua esperienza, quali sono gli errori più comuni dei diversi attori?
L’’errore che spesso vedo commettere dai clienti è quello di non avere nessuna idea di cosa abbiano bisogno o, peggio, di averla sbagliata. Per far meglio capire, a volte domando: “Quando va a comprare la carne, quanta ne prende ogni volta?” La risposta, mediamente, è “Un paio di chili, al massimo 3″. E io replico: “Perché non 1 kg e non 10 kg?” E loro spiegano che sarebbe poco o troppo rispetto al loro fabbisogno. Da qui parte il mio  ragionamento: spessissimo il cliente non sa di quanti Kwh di produzione ha bisogno al giorno, non sa che per trarre completo beneficio da un impianto fotovoltaico bisogna portare all’elettrico tutto il fabbisogno energetico di casa, anche cucina, riscaldamento e acqua sanitaria.
E in questo scenario il progettista ha un ruolo fondamentale…
Esatto. Alcune volte, il progettista non aiuta il committente a capire di cosa ha bisogno. Serve un’attenta analisi, non troppo complessa, che porta il cliente alla consapevolezza di aver bisogno di 3, 4, 6 o più kw di impianto. Basterebbe partire dalla bolletta elettrica e da lì aggiungere i consumi stimati degli apparecchi elettrici che forse il cliente ancora non possiede e che probabilmente non sa di necessitare. Molti utenti domandano “Devo togliere il gas?” e spiegare con pazienza è fondamentale.

Quali invece le mancanze più comuni degli installatori?
In alcuni casi non lavora con un progetto in mano. Da esperienze che ho vissuto di recente, capita che alcune aziende lavorino a “memoria” e senza progetto. Questo è assolutamente sbagliato perché porta l’installatore a potenziali errori ai quali è poi il committente a dover riparare. Per evitare questi errori basterebbe usare buon senso. I clienti devono sforzarsi di chiedere informazioni più precise ai professionisti, senza aver timore e fretta di sapere i costi ancora prima di aver realizzato il più opportuno dimensionamento. Di contro, i professionisti devono essere pazienti con i clienti e lavorare con cura.

Da osservatore privilegiato del mercato, qual è l’attualità del mercato fotovoltaico?
Attualmente stiamo assistendo ad una diminuzione dei prezzi dei pannelli a fronte di un mercato europeo ormai inondato. Sicuramente c’è stata un’enorme crescita delle installazioni dall’inizio anno e, a mio parere, in previsione dell’abolizione dello scambio sul posto dal 2024 ci sarà solo una sensibile diminuzione del costo delle batterie a poter dare una bella accelerata nel settore fotovoltaico. Le materie prime per le batterie come il Litio e il cobalto sono reperibili in oltre 3 mila siti in Italia e sfruttare alcuni di essi potrebbe davvero innescare una rivoluzione energetica nel nostro Paese. Se solo volessimo.

 

Alessandro Miletta Cossa, AD di Luce

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