In Italia c’è un marketplace di pannelli fotovoltaici usati

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La ESCo torinese COESA ha lanciato pionieristicamente  il progetto di un marketplace italiano di pannelli fotovoltaici usati. Si tratta di KeepTheSun, Sviluppato in collaborazione con Politecnico di Torino, Unicredit e Fondazione Cottino.

L’obiettivo è intercettare le esigenze dei proprietari che intendono sostituire i pannelli con modelli di nuova generazione, ma anche quelle di chi vuole creare un impianto off-grid, non connesso alla rete elettrica nazionale. Una tipologia di installazione che richiede potenze inferiori con un iter burocratico semplificato.

“Il nostro progetto trasforma quello che attualmente è un rifiuto in una risorsa preziosa, con evidenti riflessi sulla riduzione dell’inquinamento, ma anche del contrasto alle vendite illegali. Riciclare i pannelli fotovoltaici è costoso ed energivoro, riutilizzarli azzera invece la loro impronta di carbonio e può innescare circuiti virtuosi per il nostro sistema economico”, ha aggiunto Federico Sandrone, Amministratore delegato e cofondatore di COESA.

Nel suo messaggio di lancio, l’azienda fa sapere che è un mercato che vale potenzialmente 20 miliardi di euro all’anno, ma che allo stato attuale non esiste, se non gestito in maniera “amatoriale” da pochi privati che vendono i vecchi pannelli sulle piattaforme online. “Il 90% dell’usato, pari a 78 milioni di tonnellate di pannelli entro il 2050 secondo le stime ENEA, è destinato invece a finire in discarica, sprecando così un enorme potenziale di energia green”.

In merito al nuovo marketplace, pv magazine Italia ha intervistato Matteo Stoppa, Chief Innovation Officer COESA.

Matteo Stoppa, Chief Innovation Officer di COESA

Immagine: COESA

pv magazine Italia:  A chi si rivolge KeepTheSun?
Questo è un aspetto interessante, perché il marketplace è destinato ad aggregare tutte quelle tipologie di utenti che ora devono ricorrere a canali di vendita generalisti, anche sui social network. KeepTheSun si rivolge a un mercato enorme, ma che allo stato attuale semplicemente non esiste, gestito in maniera “amatoriale” da pochi privati che vendono i vecchi pannelli sulle piattaforme online. Parliamo di tipologia di acquirenti estremamente variegata: c’è chi deve sostituire il pannello danneggiato dalla grandine e chi vorrebbe sperimentare per la prima volta il fotovoltaico, magari anche solo per illuminare il capanno degli attrezzi, ma non è disposto a spendere grandi cifre. Il risultato sarà un’ulteriore democratizzazione delle energie green, perché gli impianti, anche quelli di piccola taglia, diventeranno più accessibili.

Quale è il mercato di riferimento?
È globale e si estende ai Paesi extra UE, dove non sono presenti incentivi per le rinnovabili, e a tutte le aree che hanno scarso accesso alle fonti di energia, dove l’89% dei pannelli vengono esportati illegalmente. Quello dell’usato, infatti, è un mercato nero, caratterizzato dalla totale mancanza di tutele per chi acquista. Inoltre, il nostro processo di vendita prevede la creazione di una rete di stakeholder sul territorio che si occupi di testare e certificare l’efficienza di ogni pannello messo in vendita.

Qual è il prodotto best seller del marketplace?
Il progetto è nelle sue prime fasi di vita ed è quindi presto per individuare dei trend. In base ai nostri studi, però, immaginiamo che tra i prodotti più interessanti ci saranno probabilmente pannelli fotovoltaici con un’età massima di 10 anni. Prodotti quindi ancora molto performanti, con un’efficienza intorno al 90%, provenienti da grandi campi fotovoltaici o da impianti industriali: due tipologie in cui il rinnovamento tecnologico procede più spedito, perché in questi contesti è importante avere sempre la massima resa dell’impianto. Secondo la stessa logica, ci aspettiamo anche che alcuni rivenditori mettano in vendita rimanenze di magazzino anche di soli 3 o 4 anni. Pannelli di ottima qualità, che sono però rimasti tagliati fuori dal mercato del nuovo perché superati da modelli più recenti. Succede anche questo nel nostro settore.

I primi feedback da parte del mercato sul format del marketplace?
Abbiamo riscontrato un grande interesse per la creazione di una vetrina specializzata nel fotovoltaico. La mancanza di canali verticali attualmente non solo ostacola l’incontro tra la domanda e l’offerta, ma in qualche modo svaluta i prodotti. Chi deve vendere spesso è costretto a svendere pur di liberarsi dell’usato. L’aggregazione di esigenze differenti, ma anche di diverse competenze, è destinata a incidere anche sul tema dello smaltimento, sempre più urgente con il crescere degli impianti fotovoltaici. Un marketplace dell’usato trasforma quello che per alcuni è un rifiuto in una risorsa per altri, rimettendo in circolo, è il caso di dirlo, energia pulita che altrimenti andrebbe sprecata.

State anche riscontrando alcune resistenze da parte del mercato?
Come sempre, uno dei problemi più rilevanti del nostro sistema è l’eccesso di burocrazia. Siamo tra gli ultimi in Europa nel riutilizzo delle risorse, ma continuiamo a incentivare il nuovo senza mettere in campo una strategia efficace per il tracciamento e il riutilizzo dell’usato. È certamente una questione complessa, che implicherebbe un cambio di paradigma anche da parte del GSE, ma che prima o poi dovremo affrontare se davvero vogliamo abbracciare i principi dell’economia circolare. KeepTheSun risponde esattamente a queste esigenze. Riutilizzare i pannelli fotovoltaici, come indicato peraltro dalle direttive europee, azzera inoltre la loro impronta di carbonio e può innescare circuiti virtuosi per il nostro sistema economico.

Dubbi da sfatare sull’usato?
In questi casi c’è sempre un pregiudizio da sfatare: quello che un pannello fotovoltaico usato sia da buttare perché ormai “esaurito” e quindi inutilizzabile. Al contrario, un pannello che mantiene una resa tra l’80 e il 90% può ancora svolgere egregiamente il suo compito. Non è vero che servono sempre grosse potenze, si possono fare molte cose, in ambiti diversi, anche senza avere a disposizione il prodotto più performante in commercio. Basta seguire le proprie esigenze reali per trovare la soluzione più adatta.

 

 

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