Fotovoltaico nei siti Natura 2000, le nuove regole dell’Emilia-Romagna

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La Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato le “Misure Generali di Conservazione cogenti nei siti della rete Natura 2000”. Tra i vincoli disposti rientra il divieto di realizzare nuovi impianti fotovoltaici a terra e galleggianti in presenza di, tra le altre, aree di cave dismesse e aree forestali. La rete Natura 2000 è il principale strumento dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità e di determinate specie in via di estinzione.

L’Emilia-Romagna con l’adozione delle nuove misure sostituisce integralmente quelle precedenti. Nel testo della nuova delibera, pubblicato nel bollettino n. 76 del 25 marzo, l’allegato 1 comprende le misure relative alle “Attività di produzione energetica, reti tecnologiche e infrastrutturali e smaltimento dei rifiuti”.

In particolare, è vietato realizzare nuovi impianti fotovoltaici a terra e galleggianti in presenza di: habitat di interesse comunitario; acque lentiche di origine naturale; aree di cave dismesse a destinazione finale di invaso o bacino; aree di cava abbandonate e non sistemate nelle quali a seguito delle attività estrattive si sia formato un invaso idrico; aree di cava a destinazione finale ambientale; aree forestali.

In tutti gli altri casi – specifica l’allegato – sono possibili i nuovi impianti fotovoltaici a terra o galleggianti esclusivamente previa Valutazione di incidenza (Vinca) dell’ente gestore del sito.

Inoltre, è vietato realizzare nuovi elettrodotti e linee elettriche aeree di alta e media tensione e la manutenzione straordinaria o la ristrutturazione di quelle esistenti. Sono consentiti quei progetti che prevedano sistemi di prevenzione del rischio di elettrocuzione e di impatto degli uccelli mediante modalità tecniche e accorgimenti.

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