In Francia chiesta licenza edilizia per due impianti di pannelli

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Carbon e Holosolis hanno annunciato quasi assieme di aver richiesto a inizio anno il permesso di costruire due gigafabbriche per la produzione di pannelli solari in Francia.

Dato che i budget per i due progetti superano la soglia dei 600 milioni di euro, le aziende hanno dovuto presentare un ricorso obbligatorio alla Commission Nationale du Débat Public (CNDP) per “garantire l’informazione e la partecipazione del pubblico”.

Avvio della consultazione in corso per Carbon

Il 18 aprile, i team del progetto Carbon hanno annunciato di aver presentato ufficialmente la richiesta di permesso di costruzione al municipio di Fos-sur-Mer, dove l’impianto dovrebbe essere situato nella zona industriale portuale a partire dalla metà del 2026. La prefettura deciderà in base all’inchiesta pubblica che si aprirà nell’estate del 2024.

Nel frattempo, il processo di partecipazione “a monte” continua. Dopo la consultazione preliminare, svoltasi dall’11 settembre al 30 ottobre 2023, il CNDP prosegue il processo con consultazioni continue fino all’indagine pubblica prevista per l’estate 2024. “L’obiettivo di queste consultazioni è informare e coinvolgere il pubblico fino all’autorizzazione amministrativa del progetto, fase in cui la procedura di indagine pubblica “subentra” all’informazione e al coinvolgimento del pubblico”, spiega il CNDP in un comunicato.

Per la fine di aprile è prevista una riunione di informazione pubblica sulle conclusioni degli studi di impatto e di pericolo e su questioni relative alla biodiversità. A maggio, invece, sarà organizzata una riunione di sintesi della consultazione in corso su conclusioni iniziali dei garanti, risposte del proprietario del progetto e presentazione della procedura di indagine pubblica. Al termine della consultazione in corso, i garanti presenteranno una relazione che sarà resa pubblica e sarà allegata al futuro fascicolo dell’indagine pubblica.

“Il processo è un po’ complicato perché il rapporto tra consultazione e indagine pubblica è piuttosto specifico. Le leggi sono state aggiunte una sull’altra e non sono necessariamente coerenti al 100%” ha spiegato Vincent Delcroix, garante della CNDP, in occasione dell’incontro che ha aperto la consultazione preliminare del progetto. L’indagine è fondamentalmente diversa dal principio della consultazione: il pubblico esprime il proprio parere su un dossier (che non è il dossier di consultazione) prima che le autorità decidano se autorizzare o meno la costruzione e la successiva messa in funzione dell’impianto. L’indagine pubblica è un po’ più confidenziale della consultazione perché si incontra il commissario investigativo – questo avviene in privato – che può organizzare un incontro pubblico ma non è una pratica diffusa”.

Le lezioni apprese dalle consultazioni preliminari di HoloSolis

Da parte sua, Jan Jacob Boom-Wichers, amministratore delegato di HoloSolis, ha annunciato che la sua azienda ha presentato la licenza edilizia il 12 aprile: “Entro la metà del 2026 inizierà la produzione di pannelli e celle fotovoltaiche, con oltre 10 milioni di pannelli prodotti in Francia per servire il nostro Paese e l’Europa”.

Prima di questa fase, dal 25 settembre al 31 ottobre 2023 si è svolta una consultazione pubblica sotto il controllo del CNDP. Nel caso di HoloSolis, l’impianto sarà situato in un sito industriale “chiavi in mano” ad Hambach, di proprietà della Communauté d’Agglomération de Sarreguemines Confluences (CASQ), che intende facilitare la  realizzazione dei progetti. L’impianto, inoltre, sostituirà il progetto interrotto di REC Solar per la produzione di moduli HJT. HoloSolis, che ha scelto un approccio tecnologico completamente diverso rispetto al progetto iniziale TOPCon, ha quindi potuto fare tesoro delle osservazioni già emerse durante la consultazione con REC nel 2021.

“Il funzionamento di Holosolis comporta un enorme consumo di acqua. La soluzione scelta è quella di prelevare l’acqua dalla Saar per poi scaricarla nuovamente nel fiume. Questa soluzione è considerata un importante passo avanti rispetto a quella prevista dal progetto REC Solar sottoposto a consultazione pubblica nel 2021″, si legge nel rapporto sulla consultazione preliminare. Tuttavia, il tema rimane importante e richiede trasparenza e informazioni a lungo termine sul consumo effettivo di acqua, sulla qualità dell’acqua scaricata e sul suo impatto sulla qualità del Saar”.

Tra le altre preoccupazioni espresse dal pubblico prima dell’arrivo di REC Solar, “il fatto che si sarebbe basata su capitali asiatici faceva temere che il progetto sarebbe stato di breve durata”, continua il documento. “Il sostegno di capitali europei a HoloSolis che è costituita da un gruppo di aziende complementari nel campo della produzione e del mercato del fotovoltaico è un elemento nuovo che potrebbe avere un impatto positivo”. Il gruppo è infatti di proprietà di un consorzio di aziende europee con attività legate al settore fotovoltaico: InnoEnergy, IDEC, TSE, Heraeus e Armor Group.

Se da un lato alcuni punti sono visti come un miglioramento dai residenti della zona, dall’altro sono emerse diverse domande relative all’impatto diretto sugli abitanti, soprattutto in termini di aumento del traffico stradale o di creazione di parchi fotovoltaici partecipati. “Le esamineremo con grande interesse per migliorare ulteriormente il nostro progetto” ha affermato Jan Jacob Boom-Wichers. Successivamente, la CNDP esprimerà il proprio parere su come proseguire il processo di consultazione fino all’indagine pubblica.

Una carta solare a sostegno dei produttori

Questi annunci arrivano anche nel momento in cui il Ministero dell’Economia francese e 29 imprenditori hanno firmato un “Patto solare”. In questa lettera d’intenti, gli imprenditori si impegnano ad acquistare il 10% dei pannelli solari francesi a partire da quest’anno e il 30% dei pannelli “Made in France” a partire dal 2025. Questo impegno è “soggetto alla disponibilità di produzione” e al sostegno del governo per compensare il costo aggiuntivo dei pannelli fotovoltaici prodotti in Francia.

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