L’Italia ha svolto un ruolo fondamentale nel panorama europeo delle fusioni e acquisizioni nel settore delle energie rinnovabili nel 2024, aggiudicandosi 37 operazioni per un valore totale di 5,6 miliardi di dollari. Il Paese si è classificato al terzo posto in Europa per valore delle operazioni, dopo Regno Unito e Germania, e al quarto posto per numero di operazioni, dopo Regno Unito, Germania e Spagna. Lo dice Enerdatics a pv magazine Italia, spiegando che persistono comunque dei rischi in Italia dovuti ai cambiamenti normativi e delle priorità politiche, alle resistenze locali e alle complessità autorizzative.
“La maggior parte dell’attività ha riguardato operazioni a livello di asset, che hanno rappresentato oltre l’80% dell’attività totale di M&A del Paese. Tuttavia, anche le grandi operazioni societarie hanno guadagnato slancio, tra cui l’investimento da 3,1 miliardi di dollari di KKR in Enilive, l’unità di Eni che si occupa di biocarburanti, e l’acquisizione da parte di Sosteneo dell’unità di Enel che si occupa di stoccaggio di energia a batteria, Enel Libra Flexsys, per un valore di 1,3 miliardi di dollari”, ha spiegato l’azienda indiana di produzione e analisi dati nel settore della transizione energetica.
Il mercato italiano ha mostrato una forte preferenza per gli asset solari, in particolare per i progetti che avevano raggiunto la fase di Notice to Proceed (NTP) o erano già operativi. Questi progetti sono stati sostenuti da contratti a lungo termine, attraverso il crescente mercato italiano dei contratti di acquisto di energia (PPA) o il sistema di feed-in-tariff (FiT) nell’ambito del Conto Energia.
“La maggior parte delle transazioni si è concentrata su progetti tra i 50 MW e i 150 MW, con un forte interesse da parte degli investitori per le attività di sviluppo a metà percorso. Società come Tages Capital e Bluefield Solar hanno ampliato attivamente i loro portafogli acquisendo asset di energia rinnovabile”, ha riferito Enerdatics.
Il private equity ha svolto un ruolo fondamentale nella definizione del mercato, guidando 18 operazioni nel 2024. Questa tendenza riflette la crescente importanza dell’accumulo di batterie nella transizione energetica italiana. Mentre il Paese continua a espandere la sua capacità di energia rinnovabile, l’infrastruttura di rete fatica a tenere il passo, rendendo essenziali gli investimenti nello stoccaggio di energia, dice la società indiana.
“Nel complesso, l’attività di M&A in Italia nel 2024 ha evidenziato uno spostamento verso le acquisizioni strategiche, in particolare per quanto riguarda lo stoccaggio di batterie e le opportunità di repowering”.
2025: l’Italia trarrà vantaggio del mutato approccio statunitense
Le attività di fusione e acquisizione in Italia dovrebbero aumentare nel 2025, grazie alle condizioni economiche favorevoli.
Si prevede che i tassi di interesse diminuiranno ulteriormente, rendendo più accessibili i finanziamenti e più interessanti le acquisizioni su larga scala. Allo stesso tempo, i programmi di espansione della rete da svariati miliardi di euro creeranno nuove opportunità per gli sviluppatori di energie rinnovabili, trasformando i progetti pronti per l’infrastruttura in obiettivi di acquisizione privilegiati, spiega Enerdatics.
“Si prevede che gli investitori si concentreranno maggiormente sul settore italiano dell’accumulo di batterie. Con l’aumento dei problemi di stabilità della rete e la fluttuazione dei prezzi dell’elettricità, la domanda di soluzioni di accumulo energetico è in aumento. Gli investimenti nello stoccaggio di batterie stanno diventando più redditizi, in particolare per le strategie di arbitraggio energetico. I grandi investitori istituzionali, tra cui EQT e Norges Bank, probabilmente punteranno a piattaforme di accumulo su scala GW, dando vita a transazioni miliardarie come quelle che hanno portato all’acquisizione da parte di Sosteneo di Enel Libra Flexsys nel 2024”.
Inoltre, l’Italia sta diventando una delle principali destinazioni per gli investimenti nelle energie rinnovabili in Europa, anche per motivazioni esterne.
“I capitali che prima confluivano negli Stati Uniti si stanno ora spostando verso i mercati europei a causa dell’incertezza legata all’Inflation Reduction Act (IRA). Gli investitori stanno dando la priorità ai Paesi con forti incentivi politici e l’Italia, insieme a Romania e Grecia, sta emergendo come uno dei principali beneficiari di questa tendenza. Grazie alle normative di sostegno e al miglioramento del clima degli investimenti, l’Italia è ben posizionata per una forte attività di M&A nel prossimo anno”.
Enerdatics ha poi spiegato che l’espansione delle energie rinnovabili in Italia è sempre più limitata dalle incertezze normative, soprattutto a livello regionale.
“Questi ostacoli normativi allungano i tempi di approvazione, ritardano il finanziamento dei progetti e aumentano i rischi di conformità, in particolare per gli sviluppi eolici e solari su larga scala”, ha commentato la società indiana a pv magazine Italia.
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