Eiko Power inaugura primo impianto da 400 MWh in Italia, a regime con secondo sito da 2 GW nel 2027

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Eiko Power, società con sede in Lituania e a Baranzate (Milano), mira al mercato europeo e a quello nordamericano, pianificando di costruire la seconda fabbrica nel 2026 per poi andare a regime nel 2027 con la produzione in provincia di Vercelli.

“La capacità produttiva della prima fabbrica sarà di 400 MWh. Si tratta di un progetto di R&D. La seconda fabbrica è a Guardabosone (Vercelli); è in fase di ristrutturazione. Avrà 2 GW all’anno di capacità produttiva. Questa capacità verrà riversata in Europa dal 2027”, ha detto Kim Van Luan Hoang, imprenditore di origine vietnamita, a pv magazine Italia durante la festa di inaugurazione della prima fabbrica.

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Secondo Hoang e la moglie lituana Orinta Eivaite, la tecnologia proposta è all’avanguardia in Italia.

“La nostra tecnologia è più avanti perché l’abbiamo sviluppata in Nord Europa con il Nord Pool. La nostra tecnologia è fondata sull’intelligenza artificiale. Quello che sarà il futuro qui in Italia col Macse esiste già in Svezia, Norvegia e Baltici da 5 anni”, ha detto Hoang.

La società dice però che sarà la prima azienda a costruire e fare ricerca completamente Made in Italy per la produzione di batterie per lo stoccaggio delle energie rinnovabili. A Baranzate il primo stabilimento, esteso su una superficie di 5.000 metri quadrati, dovrebbe ospitare oltre 60 addetti tra tecnici, operai specializzati e personale impegnato nella ricerca e sviluppo.

Al momento vende già delle batterie, ma la certificazione si riferisce alla seconda tipologia di batteria. “Questo sarà il nostro cambio di marcia. Per tutte le batterie: dalle residenziali da 10 kW a soluzioni containerizzate da 5 MW”.

Le nuove batterie, riporta Hoang, durano 8.000 cicli. Dopo 8.000 cicli arrivano a un’efficienza dell’80%. A quel punto, secondo Hoang, è possibile cambiare solo i pack, senza cambiare l’intera batteria.

Batterie a immersione

Le celle vengono prodotte in Vietnam, vengono poi trasportate via nave fino a Rotterdam e poi portate a Guardabosone attraverso caminion.

“A Guardabosone facciamo la trasformazione con degli ingredienti segreti di nostra fabbricazione. Useremo le celle, immergendole in un liquido aeronautico che mantiene la temperatura, dove le celle evitano di bruciarsi perché quando una cella di litio brucia è come una fiamma ossidrica. Invece, se la cella sta dentro a un liquido speciale, questo abbatte di tanto la possibilità di incendio”, ha detto Hoang.

Le batterie sono, riporta Eiko, in fase di certificazione da parte di Kiwa. La certificazione dovrebbe arrivare entro fine anno. A quel punto, dopo sei mesi di costruzione, la produzione dovrebbe iniziare a luglio-agosto 2026 per poi andare a regime nel 2027.

“Oggi il liquido in cui vengono immerse le celle è ancora un segreto industriale”, ha detto Hoang, aggiungendo che Eiko Power ha individuato una serie di meccanismi europei e italiani “molto incentivanti che ci stanno dando un grosso aiuto”.

Finanziamento

L’idea, però, è che l’attività dovrà progredire il più possibile senza fondi europei e sussidi, riporta Hoang, perché i sussidi arriverebbero comunque in 2 o 3 anni. Ha più senso, dice Hoang, partecipare a bandi per l’intelligenza artificiale.

“Stiamo partecipando a un bando in Sicilia dove stanno fornendo grossi aiuti per l’intelligenza artificiale. Stiamo sviluppando il primo prototipo con un pool di aziende italiane, utilizzando l’intelligenza artificiale legata alle serre, quindi anche alla crescita della pianta assieme all’energia”.

Secondo Hoang, i fondi sono tanti. Basta disporre della tecnologia giusta.

Esperienza svedese

“I capitali sono misti. Abbiamo investitori da tutta Europa. Parliamo di Svezia, parliamo di Baltici”.

Alla domanda se l’esperienza complessa di Northvolt possa tornare utile, Hoang risponde che il modello di business è diverso.

“Con l’hardware ti vai a schiantare contro la produzione di massa cinese, ti fai male. La nostra tecnologia è intelligenza artificiale che è differente”.

Il software è, riporta Eiko, quello che permette di gestire soprattutto le comunità energetiche, memorizzando profili di consumo e ottimizzando il sistema, soprattutto all’aumentare dei contratti a tariffa dinamica. L’ottimizzazione in generale, dice Hoang, permette di diminuire l’ammortamento degli investimenti in batterie da 8-10 anni ai 4-6 anni.

Per Hoang, il mercato europeo è un mercato unico. Offre il vantaggio di standard comparabili e di diverse fonti di finanziamento, continentali, nazionali e regionali. “Dobbiamo ragionare come Europa. La nostra è un’azienda radicata in Europa, nasce in Europa. Per noi l’Europa è un Paese. Poi dopo abbiamo Stati Uniti, Nord America, che è il secondo mercato”.

La società prevede la produzione di batterie anche in Lituania.

Segmenti di mercato

La società parte dal residenziale perché lo considera il modo migliore per definire il setup della capacità produttiva, intesa non solo come capacità di output in termini di GW, ma anche in termini di R&D.

“Il nostro obiettivo sin dall’inizio è stato quello di cercare di portare avanti un progetto che, in sinergia con altri player, ci faccia rendere indipendenti dal punto di vista tecnologico, non produttivo, dai cinesi”, ha detto Massimiliano Cappellato, AD di Eiko Power.

Cappellato spiega a pv magazine Italia che la società vuole portare in Italia la capacità di R&D, la capacità di testing, la capacità di fare assemblaggio nell’ambito delle batterie.

A regime il residenziale rappresenterà circa il 20% degli sbocchi della produzione, mentre circa il 50% avrà come target il settore C&A. Circa il 30% avrà come mercato di sbocco l’utility scale.

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