Commissione europea chiede all’Italia di investire di più in connessioni transfrontaliere

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Investire nell’infrastruttura della rete elettrica e ottimizzare un sistema energetico europeo ben integrato è fondamentale per una transizione energetica efficiente in termini di costi, dalla trasmissione alla distribuzione, ripete la Commissione europea, bacchettando l’Italia per interconnessioni insufficienti.

“Mentre Stati membri come il Lussemburgo, la Slovenia, la Lettonia e l’Ungheria superano già ampiamente l’obiettivo di interconnettività del 15% fissato dall’UE per il 2030, alcuni Paesi come la Spagna, la Grecia, l’Italia e la Francia sono significativamente al di sotto di tale obiettivo, evidenziando un persistente divario nello sviluppo delle connessioni transfrontaliere degli Stati membri”, ha scritto l’esecutivo europeo, spiegando che sono necessari maggiori sforzi per garantire investimenti infrastrutturali a tutti i livelli di tensione.

L’Agenzia dell’Unione Europea per la Cooperazione dei Regolatori dell’Energia (ACER) ritiene che l’UE abbia bisogno di 32 GW di capacità transfrontaliera entro il 2030.

L’Italia ha ricevuto però il plauso della Commissione europea per gli sforzi fatti verso meccanismi di demande-response, per gli sforzi in digitalizzazione, per la revisione al rialzo delle ambizioni climatiche e per aver aggiunto al proprio Piano nazionale definitivo per l’energia e il clima (Pniec) le raccomandazioni della Commissione sul rapporto acqua-energia.

La valutazione della Commissione dei piani nazionali per l’energia e il clima definitivi indica che, nel complesso, gli Stati membri hanno presentato miglioramenti significativi rispetto ai loro progetti di piani a seguito delle raccomandazioni della Commissione.

“Collettivamente l’UE si sta avvicinando al conseguimento dell’obiettivo di riduzione netta delle emissioni di gas a effetto serra del 55% per il 2030 rispetto ai livelli del 1990, come previsto dalla normativa europea sul clima. Secondo le proiezioni degli Stati membri, le emissioni nette diminuiranno di circa il 54% entro il 2030, se le politiche e le misure esistenti e quelle stabilite nei PNEC saranno attuate parallelamente alle politiche dell’UE”, ha scritto l’esecutivo europeo.

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