New Time SpA e Huasan HJT hanno firmato una lettera d’intenti per la realizzazione della “prima fabbrica” di moduli fotovoltaici a eterogiunzione da 1 GW in Europa.
“L’accordo è stato firmato il 12 giugno 2025. Ora inizia un percorso ambizioso che ci vedrà impegnati nei prossimi 12 mesi per trasformare questa visione in realtà”, hanno scritto le due società di recente, parlando della fabbrica che dovrebbe sorgere in Emilia-Romagna allo scopo di offrire anche “soluzioni all’avanguardia” nel fotovoltaico BIPV.
La scorsa estate, Cina e Italia hanno firmato un piano d’azione triennale e diversi Memorandum d’Intesa (MoU) durante la prima visita di Giorgia Meloni in Cina. All’interno del piano d’azione approvato a luglio, Bee Solar aveva firmato un accordo con Huasun per la produzione di pannelli a eterogiunzione (HJT).
Al momento della pubblicazione, le società non hanno risposto alla richiesta di informazioni inviata da pv magazine Italia.
Background
Da sottolineare poi anche la produzione di pannelli in Cina da parte di società italiane. L’esempio più semplice è quello di Futurasun. “Abbiamo avviato il nostro primo progetto utility scale da oltre 300 MW, fase 1 di un’installazione di 1 GW, un’iniziativa che non solo ci consolida in uno dei mercati più dinamici del fotovoltaico mondiale, ma ci consente anche di entrare più direttamente in relazione con il tessuto imprenditoriale e istituzionale locale”, aveva detto a pv magazine Italia la società di Cittadella (PD).
Le esportazioni di celle e wafer fotovoltaici dalla Cina sono aumentate in modo significativo durante la prima metà dell’anno. Le esportazioni di pannelli solari dalla Cina stanno ristagnando per la prima volta da quando l’amministrazione generale delle dogane della Repubblica popolare cinese ha iniziato a riportare separatamente le esportazioni di pannelli e celle nel 2022.
Sebbene il trend sia dovuto per lo più a Paesi che stanno aumentando significativamente la produzione nazionale, come l’India, potrebbe aprire le porte, anche in Italia, a minori importazioni di pannelli e maggiori importazioni di celle e wafer.
La collaborazione tra Cina e Italia non si ferma comunque alla produzione di pannelli a partire da celle e wafer cinesi. Energy Spa per esempio produce batterie in Italia usando celle importate dalla Cina, frutto della collaborazione con Pylontech (Pylon Technologies), società quotata alla Borsa di Shanghai.
Pylontech ha spiegato a pv magazine Italia di volere aumentare gli investimenti nel Bel Paese.
Vista la situazione del mercato BESS in Italia, non stupisce poi che un numero crescente di società si stia interessando per aumentare la propria presenza nei confini nazionali. Sungrow, per esempio, ha di recente inaugurato il suo ufficio italiano, dicendo che l’Italia sta diventando sempre più importante per la multinazionale cinese.
La collaborazione poi può anche non essere meramente diretta; può prevedere la triangolazione con altri paesi asiatici. Il know how cinese infatti è spesso alla base di produzioni nel Sud Est asiatico.
Eiko Power, società con sede in Lituania e a Baranzate (Milano), mira al mercato europeo e a quello nordamericano. Nell’attesa di aprire il suo secondo stabilimento in Italia, produce batterie nel milanese usando celle prodotte in Vietnam, che vengono trasportate via nave fino a Rotterdam e poi portate a Guardabosone attraverso camion.
Altra forma di collaborazione è la presenza di società cinesi nel mercato downstream italiano. Jinko Power, per esempio, riporta di aver consolidato una pipeline in Italia da circa 300 MW, al momento progetti brownfield, ma punta a duplicarla nell’anno in corso, acquisendo anche progetti Ready-to-Build.
Quindi?
Sebbene la collaborazione tra Cina e Italia sia inevitabilmente in aumento, gli sviluppi geopolitici degli ultimi mesi hanno forse ridimensionato la portata degli accordi firmati dal governo italiano l’anno scorso.
L’onda lunga degli investimenti però diventerà sempre più chiara nei prossimi mesi, decisivi per dar corpo meno a una collaborazione sotto il cappello del piano d’azione congiunto triennale firmato l’anno scorso.
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