Secondo l’Osservatorio Sistemi di Accumulo di Anie, il settore storage fv in Italia ha registrato un calo significativo nel primo trimestre 2025, con una diminuzione del 44% nelle installazioni di sistemi sotto i 20 kWh. La Federazione sollecita neutralità tecnologica per il nuovo meccanismo Macse, promuovendo la competizione tra batterie e pompaggi idroelettrici.
L’impianto in provincia di Caserta è funzionale alla produzione di idrogeno attraverso due elettrolizzatori. “In caso di produzione superiore al fabbisogno, l’energia in eccesso verrà immagazzinata in un sistema di batterie, che permetterà di coprire i periodi di minore irraggiamento solare”, EDP ha spiegato a pv magazine Italia.
Eiko Power ha spiegato a pv magazine Italia la strategia per riportare in Europa il know-how su R&D, testing e assemblaggio delle batterie. Aspetta entro fine anno la certificazione Kiwa per le sue batterie con le celle immerse in un liquido “aeronautico”.
Terrawatt ha spiegato a pv magazine Italia la propria strategia per installare impianti agrivoltaici in Italia. Patrizio Donati suggerisce che l’agrivoltaico avanzato per il pascolo di pecore potrebbe essere ottimale per massimizzare il Tasso Interno di Rendimento (TIR o IRR).
La startup varesina Heiwit ha annunciato l’entrata in funzione della sua prima batteria agli ioni di sodio da 10 kWh presso l’impianto sperimentale di Caronno Pertusella. Durante le prime settimane di test, la batteria ha mostrato due punti di forza chiave: stabilità termica e velocità di ricarica.
Steffen Schülzchen, AD e fondatore di Entrix, ha detto a pv magazine Italia che l’interesse da parte degli investitori internazionali per il mercato BESS italiano è molto forte. Circa il 50% dei clienti in Germania sta considerando di entrare nel mercato BESS italiano.
I nuovi 22.245 nuovi impianti fotovoltaici attivati valgono meno potenza dei 18.988 di marzo (620,93 MW) suggerendo un aumento delle installazioni di piccola taglia.
pv magazine Italia ha raccolto il punto di vista di Sparq, che sottolinea come l’integrazione dei sistemi di accumulo BESS sia ormai una necessità strategica non solo per massimizzare l’autoconsumo, ma soprattutto per garantire la sicurezza dell’intero sistema elettrico nazionale, sempre più esposto al rischio di blackout.
Bluefield spiega che lo “stop&go” italiano potrebbe essere meglio del “boom and burst” spagnolo perché conferma l’Italia come mercato interessante per le rinnovabili. Bluefield guarda a sistemi di supporto pubblici, contando di partecipare al primo Macse con circa 100 MW.
Nel rapporto annuale sul nostro Paese, l’Unione europea evidenzia la necessità di un quadro legislativo più trasparente, investimenti in meccanismi di stoccaggio e del potenziamento delle reti di trasmissione per ridurre gli elevati prezzi dell’energia elettrica che “soffocano la competitività industriale”.
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