Insieme ai rischi meteorologici, Andy Sommer, team leader Fundamental Analysis, Modelling & Meteorology presso Axpo Solutions, vede nei rischi geopolitici un’ulteriore fonte di volatilità dei prezzi dell’energia questo mese.
Spagna (196 GWh), Italia (143 GWh), Francia (133 GWh) e Portogallo (27 GWh) hanno fatto registrare i record di produzione di energia fotovoltaica per il mese d’Agosto. La produzione dovrebbe aumentare ulteriormente in Italia.
Ieefa Europe e altri esperti concordano: l’accordo commerciale UE-USA può diventare un problema per lo sviluppo economico del blocco, la transizione energetica dei singoli Paesi e lo sviluppo del multilateralismo a livello globale. Secondo Alberto Alemanno, l’UE si è auto-relegata a diventare un’appendice prospera ma impotente dell’impero americano.
La francese TotalEnergies ha avviato la costruzione di un progetto solare da 1 GW in Iraq. La prima fase da 250 MW dovrebbe entrare in funzione entro la fine di quest’anno.
I prezzi sono scesi, ma il mercato italiano rimane tutta la settimana sopra quota 100 €/MWh, mentre il mercato nordico fa segnare 33,54 €/MWh di media settimanale.
Lo scorso anno, il 47,3% dell’elettricità dell’UE è stato prodotto da fonti rinnovabili (rispetto al 44,9% nel 2023) e solo il 29,2% da combustibili fossili (32,2% nel 2023).
Rispetto allo stesso periodo del 2024, i prezzi sono infatti aumentati in quasi tutti i principali mercati elettrici europei. Lo dice AleaSoft Energy Foreasting.
Ricercatori in Francia hanno studiato come la produzione di energia fotovoltaica possa essere combinata con la crescita di piante iperaccumulatrici su terreni industriali dismessi e contaminati, scoprendo che questa combinazione potrebbe aumentare la redditività del cosiddetto agromining – un approccio basato sulle piante per la bonifica di ambienti contaminati.
Con 377 voti contrari e 142 favorevoli, l’Assemblea nazionale ha respinto il progetto di legge sulla programmazione energetica e climatica nazionale per gli anni dal 2025 al 2035. Il progetto di legge prevedeva una moratoria sullo sviluppo dell’energia eolica e fotovoltaica e un rilancio dell’energia nucleare. I rappresentanti dell’industria delle energie rinnovabili si dicono sollevati, ma restano vigili sul futuro energetico della Francia.
Il trend tracciato da Pexapark dovrebbe però cambiare a giugno, almeno in Italia, visto l’accordo già annunciato. Rimane che i volumi sono diminuiti dell’84% mese su mese e le transazioni sono scese del 45%.
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