L’Isola che c’è: forte presenza di giovani al K.EY Energy di Rimini

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Un significativo numero di under 30 ha preso parte a convegni e workshop del K.EY Energy di Rimini, ponendo domande e facendo sentire la propria voce. Si tratta per lo più di persone già occupate, ma anche di alcuni giovani studenti che stanno finendo università o master. 

Diversi under 30 spiegano che hanno interesse a creare dei progetti non sono transgenerazionali, ma anche transnazionali.

“Rappresentiamo la nostra fondazione che si occupa di agire da ponte tra le realtà europee che operano nel campo delle rinnovabili e i mercati africani. Abbiamo appena concluso un panel con rappresentanti dalla Costa d’Avorio, Marocco e Tunisia sul ruolo dell’energy storage nella transizione energetica africana”, ha detto Stefano Giacci, manager per la comunicazione di Res4Africa. Res4Africa è una fondazione che promuove la transizione energetica del continente africano.

Le rinnovabili e i settori afferenti rappresentano un’opportunità non solo per contribuire positivamente allo sviluppo della società, ma anche per trovare lavoro. 

“Tutti i settori afferenti al macro ambito della transizione energetica sono per un giovane un potenziale ottimo sbocco d’impiego, sia perché si tratta di settori in crescita esponenziale da un mero punto di vista economica, sia perché rappresentano un potenziale di crescita personale/professionale dato il rapidissimo sviluppo delle tecnologie”, ha detto Giacci a pv magazine. 

Diversi under 30 lavorano nel settore dopo aver sviluppato l’interesse per il settore fin da giovani. 

“Il focus sulla transizione energetica è della società per cui lavoro, ma anche mio. Sono un ingegnere energetico. Sono appassionato fin da bambino di energia e sostenibilità”, Filippo Piovanello, 29enne, ha spiegato a pv magazine. Piovanello lavora in una società di investimento e consulenza nel mondo delle rinnovabili. 

Non tutti però hanno abbracciato le passioni d’infanzia. Alcuni si sono trovati in questo mondo e ne intravedono le possibilità per una crescita personale. 

“Ho approfittato della fiera per conoscere i nostri competitor,” Ronny Corazza, 23enne, ha detto. Ora lavora per una società che si chiama Astra Energia del gruppo AZ Consulting, dopo un’esperienza nel ramo immobiliare. “Le rinnovabili mi hanno colpito per l’importanza che ricoprono per la mia generazione e per i miei figli. È una passione anche trasmessa dai miei capi”. 

Secondo Corazza, le persone della sua generazione sono interessate alle tematiche ambientali, ma non hanno spesso la possibilità di viverle in prima persona, soprattutto da protagoniste. 

La maggioranza degli under 30 è di genere maschile, ma non è mancata la partecipazione di donne. Anche in questo caso lo scopo è di offrire un contributo per aumentare la consapevolezza ambientale. 

“Penso che la mia generazione abbia una sensibilità molto più spiccata rispetto a quelle precedenti, perché siamo consapevoli di quello a cui stiamo andando incontro. Lavorare in questo ambito vuol dire darsi da fare in prima persona”, Maria Letizia Mauro, che lavora per ANIE Federazione, ha commentato.

Mauro ha 23 anni e partecipa alla Fiera di Rimini dove sta lavorando all’organizzazione di eventi. Sta finendo un Master sulla sostenibilità.

Le possibilità occupazionali sono chiare. Diverse società, per lo più utility, ma anche società di consulenza sono alla ricerca di nuovi impiegati. Allo stand di Engie, per esempio, ha catturato l’attenzione il cartellone: “#hiring”.

Nel 2017 l’Institute for the Future (IFTF) ha spiegato in un suo rapporto di ricerca che l’85% dei lavori che esisteranno nel 2030 non sono oggi ancora stati “inventati”. Una bella fetta di essi fanno parte del comparto energetico delle rinnovabili. Secondo l’International Labour Organization (ILO), i lavori con la crescente affluenza saranno i green job, le professioni che “contribuiscono a preservare o restaurare l’ambiente, in primis nel segmento delle energie rinnovabili ed efficientamento energetico.

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