Commissione europea approva schema di incentivi italiano da 450 milioni per idrogeno rinnovabile

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La Commissione europea ha approvato lo schema di incentivi da 450 milioni di euro dell’Italia a sostegno degli investimenti nella produzione integrata di idrogeno rinnovabile e di energia elettrica rinnovabile in aree industriali dismesse.

La misura, finanziata nell’ambito del Dispositivo per la ripresa e la resilienza, sarà disponibile per le imprese di tutte le dimensioni attive in Italia, ad eccezione degli enti creditizi e degli altri istituti finanziari. I progetti saranno selezionati mediante procedura di gara aperta e competitiva.

“Aiuterà inoltre l’Italia a ridurre la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili, in linea con il piano REPowerEU, limitando nel contempo il più possibile le distorsioni concorrenziali,” ha commentato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva responsabile per la Concorrenza.

Il sostegno pubblico sarà erogato sotto forma di sovvenzioni dirette a copertura dei costi d’investimento per un importo massimo di aiuto per progetto di 20 milioni.

L’aiuto sarà concesso prima del 31 dicembre 2025.

Altre misure europee

La Commissione europea ha annunciato nel settembre 2022 la creazione della Banca europea dell’idrogeno (BEI o EHB nell’acronimo inglese). La comunicazione di metà marzo 2023 ne descrive la funzione.

“La Commissione vuole che l’EHB copra e riduca il divario di costo tra l’idrogeno rinnovabile e i combustibili fossili per i primi progetti. Questo obiettivo sarà raggiunto attraverso un sistema di aste per la produzione di idrogeno rinnovabile per sostenere i produttori attraverso un pagamento a prezzo fisso per kg di idrogeno prodotto per un massimo di 10 anni di funzionamento. Le prime aste pilota sono attualmente in fase di progettazione e dovrebbero essere lanciate nell’autunno del 2023, con il sostegno di 800 milioni di euro del Fondo per l’innovazione,” ha detto la Commissione.

La Banca creerà una piattaforma d’asta dell’UE che offrirà “aste come servizio” agli Stati membri, utilizzando sia le risorse del Fondo per l’innovazione che quelle degli Stati membri, per finanziare progetti di idrogeno rinnovabile senza pregiudicare le norme UE sugli aiuti di Stato.

L’obiettivo è sbloccare gli investimenti privati nelle catene di valore dell’idrogeno, “sia a livello nazionale che nei Paesi terzi,” ha detto il Parlamento europeo.

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