Mercato elettrico italiano: stabilmente il più caro, nonostante tutto

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Le medie settimanali sono state inferiori a 105 €/MWh nella maggior parte dei mercati elettrici europei analizzati. Fanno eccezione il mercato N2EX del Regno Unito e il mercato italiano, dove i prezzi sono stati rispettivamente di 110,50 €/MWh e 131,61 €/MWh. Lo riporta AleaSoft Energy Forecasting

I mercati portoghese e spagnolo hanno invece registrato le medie più basse, rispettivamente 69,78 €/MWh e 69,83 €/MWh. Nel resto dei mercati analizzati, i prezzi variavano da 76,24 €/MWh nel mercato nordico a 103,97 €/MWh nel mercato olandese. I prezzi sono aumentati tra il 3,8% del mercato IPEX italiano e il 19% del mercato EPEX SPOT francese.

Nella settimana del 20 novembre, la domanda di elettricità è aumentata nei principali mercati europei analizzati rispetto alla settimana precedente. Il mercato francese ha registrato la crescita maggiore, con un aumento del 9,4%. Il mercato tedesco ha registrato l’aumento minore, pari all’1,5%. Nei restanti mercati, la domanda è aumentata dal 2,0% in Italia e nei Paesi Bassi al 3,4% in Spagna.

 

Nella settimana del 20 novembre, i mercati portoghese, spagnolo e francese hanno registrato aumenti rispettivamente del 16%, 8,9% e 3,1%, mentre la produzione di energia fotovoltaica è diminuita nei mercati italiano e tedesco, rispettivamente del 24% e dell’11%.

Interessante che la Spagna è ora il maggiore produttore di energia fotovoltaica in Europa, superando significativamente la Germania. Anche l’Italia ha prodotto, in alcuni giorni della settimana scorsa, più elettricità da fotovoltaico rispetto alla Germania.

Secondo le previsioni di AleaSoft Energy Forecasting, la produzione di energia solare diminuirà in Spagna, Germania e Italia nella settimana del 27 novembre.

Nella settimana del 20 novembre, la produzione di energia eolica è aumentata nella penisola iberica rispetto alla settimana precedente (+115% nel mercato portoghese e +74% in Spagna). I mercati francese, italiano e tedesco hanno registrato una diminuzione della produzione di energia eolica rispettivamente del 37%, 14% e 3,3%.

 

 

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