Il racconto di tre Comunità Energetiche Solidali

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Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica, si stima che nel 2021 in Italia circa 2,2 milioni di famiglie italiane, pari approssimativamente a 5 milioni di persone, di cui 583.000 famiglie con 950.000 minori, vivessero in condizioni di povertà energetica. Lo ha raccontato a pv magazine Italia Lino Bonsignore, presidente della 3E Environment Energy Economy e consigliere di Italia Solare, fiero della recente nascita della comunità energetica (CER) di Baranzate, comune multietnico nella periferia nord di Milano, l’ultimo tassello del percorso di 3E iniziato nel 2020 e che ha condotto alla nascita di due comunità energetiche nel sud Italia.

La CER di Baranzate si chiama “Sol solari e solidali” e ruota intorno a un impianto fotovoltaico di circa 87 kW, totalmente finanziato da Banco dell’energia, Fondazione AEM e NextE- nergy Capital. L’impianto è installato sul tetto dello “Spazio InOltre” de La Rotonda, associazione che si occupa di inclusione, cultura e rinascita sociale. Si tratta di una comunità energetica unica nel suo genere poiché ha la particolarità di concretizzare vera e propria beneficenza: i proventi per l’energia immessa in rete sono destinati ad un’associazione che sostiene le famiglie in povertà, non legata alla produzione di energia. Andranno invece alle famiglie aderenti della CER i ricavi derivanti dall’incentivo per l’energia condivisa, stimati intorno a 150 euro all’anno per nucleo.

“Ogni CER che abbiamo sviluppato è un caso a sé stante”, ha spiegato Lino Bonsignore presidente della 3E Environment Energy Economy. “Per quella di Napoli Est e la neonata di Baranzate i fondi per la costruzione degli impianti provengono tutti da donazioni, mentre il caso di San Nicola da Crissa, in provincia di Vibo Valentia, è l’emblema di ciò che dovrebbero fare i comuni. Qui, il sindaco Giuseppe Condello ha promosso l’iniziativa della CER solidale e ha messo a disposizione il tetto della scuola per l’installazione dell’impianto e, per la sua costruzione, si è prodigato per far ottenere alla comunità un mutuo di durata quindicinale. Il prestito si ripagherà anche con i guadagni della cessione dell’energia, mentre gli incentivi vengono distribuiti tra le famiglie aderenti. Per la CER di Napoli Est, invece, vengono distribuiti alle famiglie sia i ricavi derivanti dalla cessione dell’energia che gli incentivi per l’energia condivisa”.

La CER di San Nicola da Crissa è nata a gennaio 2022 e ha come protagonista un impianto fotovoltaico dalla potenza di 66,8 kW, composto da 167 moduli da 400W, 2 inverter e un sistema di accumulo con batterie dalla capacità di 33,2 kWh. “L’impianto alimenta le utenze della scuola, condividendo la restante energia immessa in rete con i membri della comunità.

Le batterie permettono l’autoconsumo dell’energia elettrica stoccata durante le ore di luce anche in momenti diversi da quello della produzione. Il tutto si traduce, per ciascun membro della comunità energetica, in un risparmio di circa 250 euro annui per un ventennio, la durata dell’incentivo CER”, ha dichiarato Bonsignore.

Prima della CER in Calabria, costituita nel gennaio 2022, 3E ha sviluppato la CER di Napoli Est, avviata a marzo 2021, promossa dalla fondazione Famiglia di Maria e da Legambiente e interamente finanziata da Fondazione per il Sud. L’impianto fotovoltaico da 55 kW è dotato di un accumulo da 13 kWh ed è stato installato sul tetto della Fondazione Famiglia di Maria, un ex orfanatrofio, oggi centro socio-educativo laico, che collabora con i servizi sociali del comune e che si trova nel quartiere napoletano periferico di San Giovanni a Teduccio, particolarmente colpito dal tema della povertà energetica. “L’impianto produce energia pulita, in parte consumata dalla struttura stessa e in parte condivisa con le 40 famiglie aderenti al progetto” ha dichiarato Bonsignore.

“Oltre al risparmio in bolletta per la Fondazione Famiglia di Maria, pari a 80.000 euro, le famiglie riceveranno in totale 200.000 euro grazie ai 1.800.000 kWh prodotti. È importante porre attenzione su questo modello che prevede la creazione di un’alleanza dal basso per la lotta alla povertà energetica, per costruire processi di partecipazione e innovazione sociale capaci di innescare un profondo cambiamento dei territori, nell’ottica di una maggior giustizia ambientale e sociale”.

“Inoltre”, conclude Bonsignore, “l’appartenenza alla CER induce le famiglie ad un comportamento virtuoso poiché tenderanno a consumare quando l’energia viene prodotta per aumentare l’incentivo incassato”. Il presidente di 3E conclude, infine, con un augurio di proliferazione delle CER alla luce del nuovo specifico decreto che prevede un contributo del 40% a fondo perduto per le comunità energetiche dei comuni sotto i 5000 abitanti.

 

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