Ember a pv magazine: 2023 picco per generazione fossile globale, calo dal 2024

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Nel 2023 le fonti rinnovabili hanno generato il 30% dell’elettricità mondiale, grazie alla crescita del solare e dell’eolico, che hanno raggiunto una quota record del 13%. “Il 2023 è stato probabilmente un punto di svolta, che ha segnato il picco delle emissioni nel settore energetico”, ha detto il think tank britannico Ember nel rapporto in pubblicazione oggi, aggiungendo che l’Unione europea ha generato il 44% dell’elettricità da fonti rinnovabili nel 2023, superando significativamente la media mondiale.

Le politiche e la diffusione dell’energia eolica e solare che sono emerse dall’ultima crisi energetica hanno permesso all’Europa di accelerare la transizione dal carbone e dal gas, dice Sarah Brown, direttrice del programma Europa presso Ember.

“Lo dimostra il calo record del 19% delle emissioni e della produzione fossile nell’UE nel 2023. La nostra previsione di un calo del 2% della generazione fossile globale nel 2024 si basa su una parziale ripresa dell’energia idroelettrica, su una crescita della domanda superiore alla media e su una continua crescita della generazione pulita”, Brown ha detto a pv magazine Italia.

L’intensità di CO2 della produzione globale di energia elettrica ha raggiunto un nuovo minimo storico nel 2023, il 12% in meno rispetto al picco del 2007.

“Il solare ha mantenuto il suo status di fonte di energia elettrica in più rapida crescita al mondo per il diciannovesimo anno consecutivo. Ha superato l’eolico diventando la più grande fonte di nuova energia elettrica per il secondo anno consecutivo,” ha ricordato Brown.

Paesi europei: Grecia e Ungheria al top

Germania e Spagna sono i leader dell’UE in termini di capacità solare totale installata, seguiti poi dall’Italia. Secondo Brown, la continua dipendenza dell’Italia dal gas fossile per la produzione di quasi la metà dell’elettricità è economicamente rischiosa e costituisce un ostacolo al raggiungimento del potenziale delle rinnovabili, ricordando l’opinione di economisti e analisti.

Bulgaria, Croazia, Estonia, Lituania e Slovenia hanno raddoppiato l’aumento percentuale della capacità solare installata, anche se partendo da basi relativamente basse. La capacità installata dell’Ungheria è aumentata di circa il 50% e il Paese dell’Europa orientale ha anche la seconda quota più alta di energia solare nel suo mix elettrico (18%) nel 2023, subito dopo il nuovo leader dell’UE, la Grecia, con il 19%, e davanti a Spagna e Paesi Bassi, rispettivamente con il 17% e il 16%.

Mentre la Grecia e l’Ungheria fanno segnare record nazionali, Ember rileva una serie di battute d’arresto per la decarbonizzazione del Regno Unito, uno dei Paesi europei che mira a decarbonizzare completamente il suo sistema energetico entro il 2035,

“Il governo non sembra riconoscere che l’accelerazione degli investimenti nella transizione è fondamentale per raggiungere la tanto necessaria crescita economica”, ha detto Brown.

L’asta per l’eolico offshore dello scorso anno, che non ha ricevuto alcuna offerta, è stata un duro colpo per l’obiettivo dei 50 GW al 2030. Secondo Brown, almeno, il governo ha risposto aumentando il prezzo di aggiudicazione per la prossima tornata.

Il più ampio contesto: idroelettrico e carbone

Nel 2022 l’Europa ha sperimentato la peggiore siccità degli ultimi 500 anni, che ha comportato un calo sostanziale del 19% nella produzione di energia idroelettrica, ha raccontato a pv magazine Italia.

L’idroelettrico si è ripreso nell’UE nel 2023, con un aumento della produzione del 15% (40 TWh) rispetto all’anno precedente. L’UE ha generato il 12% della sua elettricità dall’idroelettrico, rispetto a una media mondiale del 14%. Ma l’eolico e il solare hanno svolto un ruolo più significativo, aumentando di 90 TWh e rappresentando per la prima volta più di un quarto (27%) dell’elettricità dell’UE, rispetto alla quota del 12% dell’idroelettrico.

“A livello globale, nel 2023 si è registrato un calo record della produzione idroelettrica, che ha portato a un minimo di cinque anni ed è stato uno dei fattori principali dietro a un leggero aumento (+0,8%) della produzione fossile,” ha detto Brown, rispondendo alla domanda sull’idroelettrico.

Con l’enorme aumento della capacità globale di energia pulita visto nel 2023, in particolare quella solare, un’inversione di tendenza è considerato improbabile da Ember. Stesso discorso per l’uso del carbone a livello globale in futuro, anche con la minaccia di un aumento delle tensioni geopolitiche.

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