“Nonostante il calo della produzione di energia fotovoltaica durante la settimana, venerdì 11 ottobre il mercato italiano ha registrato il record storico di produzione giornaliera di energia solare fotovoltaica per il mese di ottobre, 89 GWh”, ha spiegato AleaSoft Energy Forecasting.
Intesa San Paolo protagonista di entrambe le operazioni. Entro la fine del 2026 BNZ vuole sviluppare 1,7 GW di fotovoltaico tra Spagna, Italia e Portogallo, mentre GreenGo mira a 350 MW di progetti di transizione energetica.
Il più grande dei cinque progetti si trova in Sicilia e prevede un parco solare da 106 MW di potenza. Tra gli altri, due prevedono impianti di accumulo da, rispettivamente, 10 MW e 26 MW. A Grosseto, invece, sarà costruito un impianto agrivoltaico avanzato da 45 MW.
L’idrogeno prodotto da questo progetto su 11 ettari grazie a un elettrolizzatore da 5 MW e un impianto agriPV da 7 MW sarà utilizzato per decarbonizzare le flotte regionali di veicoli pesanti.
Aira è un’azienda svedese che ha fatto il suo ingresso nel mercato italiano circa un anno fa con l’obiettivo di decarbonizzare 1 milione di case italiane in dieci anni.
Daniele Iudicone, co-founder di Imc Holding, racconta a pv magazine Italia lo stato dell’arte delle comunità energetiche rinnovabili in Italia. Tra gli altri commenti, Iudicone ha definito il decreto CER è “uno strumento estremamente efficace”, che potrebbe essere ulteriormente migliorato bypassando il passaggio iniziale dal notaio.
Con effetto dal gennaio 2026, l’HTM “baseload” coprirà un volume continuo e costante di elettricità, abbinato a certificati di origine, tutti legati alla produzione dei parchi eolici e solari di TotalEnergies nelle regioni Grand Est, Hauts-de-France, Occitanie e Pays de la Loire.
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) ha pubblicato due decreti con cui vengono finanziati progetti per incrementare la capacità e la resilienza climatica delle reti con un importo complessivo pari a 507 milioni di euro.
Uno degli argomenti del sindacato era che la legge APER, negando l’impatto degli impianti fotovoltaici sulla biodiversità, violava la Carta dell’Ambiente, sollevando un problema di costituzionalità. Da parte sua, il Consiglio di Stato ha stabilito che gli impianti solari “agrocompatibili” non hanno un impatto duraturo sulle funzioni ecologiche dei suoli e che, essendo reversibili, non danneggiano le generazioni future.
Lo studio legale NexAmm spiega a pv magazine Italia le principali novità del DL Ambiente passato settimana scorsa, sottolineando il ruolo centrale del criterio dimensionale: gli impianti sotto i 50 MW, anche quelli fatti salvi dal DL Agricoltura, sono destinati a soffrire. “In altri termini, il DL Ambiente introduce, pur senza una specifica volontà in tal senso, un ulteriore ostacolo alla realizzazione degli impianti fotovoltaici su area agricola, e ciò si potrebbe tradurre in un’ulteriore fonte di pregiudizio per gli operatori”.
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