Fotovoltaico a servizio dell’industria ceramica

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L’azienda portoghese Primus Ceramics ha di recente inaugurato quello cha ha spiegato come “il primo essiccatoio per ceramica alimentato al 100% con elettricità prodotta da fonte rinnovabile”.

L’installazione della prima fase dell’impianto fotovoltaico è avvenuta nel 2020, seguita da una nuova espansione completata nel 2023, mirata a soddisfare nuovi obiettivi di sostenibilità. Il partner tecnologico con cui collabora dal 2008 è l’italiana SACMI, che produce macchine e impianti completi per l’industria della ceramica, intervenuta sull’essiccatoio esistente (Modello ECP a 5 piani) per consentirne il funzionamento con energia fotovoltaica.

“Per raggiungere questo obiettivo, SACMI ha apportato modifiche ai 4 moduli dell’essiccatoio, dotandoli di opportune resistenze, per una potenza installata complessiva di 800 kW. Questa potenza è sufficiente per far funzionare la macchina a piena capacità senza la necessità di carburante convenzionale”, spiega Primus Ceramics.

Il punto di forza dell’essiccatoio, dopo questa riconfigurazione, è la sua capacità di funzionare in modalità completamente elettrica, a gas naturale e anche “ibrida”, ad esempio con due moduli elettrici abbinati a due moduli gas, garantendo così la continuità della produzione anche in condizioni variabili di disponibilità di energia da parte dell’impianto fotovoltaico. “Ora è una macchina attrezzata per garantire la continuità operativa in ogni circostanza. Ed è possibile effettuare interventi sulla macchina esistente senza alterare il layout dell’unità di fabbrica”.

Secondo quanto riportato dalle due aziende, questo potrebbe rappresentare un caso studio verso la decarbonizzazione dell’industria ceramica poichè è una soluzione facilmente replicabile su larga scala.

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