L’Italia registra la diminuzione della domanda di elettricità maggiore in Europa, ma la diminuzione della produzione fotovoltaica fa aumentare ulteriormente i prezzi.
Julien Jomaux, ingegnere esperto di sostenibilità e mercati energetici, spiega a pv magazine Italia i motivi che portano il solar capture price in Italia a essere quasi tre volte quello di Spagna e Francia.
Nonostante i record di produzione di energia fotovoltaica in Europa, i prezzi dell’energia aumentano in tutta Europa, fatta eccezione per la Scandinavia.
Il governo metterà all’asta fino a 127 GWh/anno di idrogeno con un prezzo massimo di 127 EUR/MWh e fino a 150 GWh/anno di biometano con un prezzo massimo di 62 EUR/MWh.
La maggior parte dei mercati europei analizzati ha registrato prezzi negativi il 20 e 21 luglio. Fanno eccezione i mercati britannico, italiano e nordico. Il mercato nordico è il meno caro, mentre l’Italia e il Regno Unito sono rispettivamente il mercato più caro e il secondo più caro in Europa.
Dai dati di Alea Soft risulta che nella settimana dell’8 luglio la produzione di energia solare è aumentata in tutti i principali mercati europei, in Italia la crescita è stata la terza maggiore attestandosi al 12% e crescendo per la terza settimana consecutiva. I prezzi dei mercati elettrici sono inferiori a 70 €/MWh nella maggior parte dei mercati elettrici europei analizzati. Fanno eccezione N2EX del Regno Unito e l’IPEX italiano con medie rispettivamente di 84,16 €/MWh e 112,83 €/MWh.
Durante la settimana del 27 maggio, l’aumento della produzione di energia eolica e la diminuzione della domanda in alcuni mercati hanno esercitato un’influenza al ribasso sui prezzi del mercato elettrico europeo. In Italia, invece, la produzione solare e quella eolica sono diminuitae. Questo, insieme a un leggero aumento del prezzo medio del gas, ha portato a un aumento dei prezzi nel mercato IPEX.
Dai dati di Alea Soft risulta che l’Italia, nella seconda settimana di maggio, ha registrato il secondo valore più alto di produzione giornaliera di fotovoltaico; record invece per Germania, Spagna, Francia e Portogallo. Il nostro Paese rimane il mercato elettrico più caro (90,86 €/MWh), mentre il mercato francese ha registrato la media settimanale più bassa (28,06 €/MWh).
L’Italia fa registrare il record di produzione giornaliera e, contestualmente, riduce il divario con gli altri mercati elettrici europei. Rimane comunque il più caro. Mercati britannico, italiano e nordico unici a non registrare prezzi negativi.
Mentre Portogallo e Spagna producono sempre più energia elettrica da fotovoltaico, i mercati elettrici registrano aumenti compresi tra +9,3% della Germania e +419% del Portogallo. Mercati britannico, italiano e nordico unici mercati elettrici a non far segnare prezzi negativi.
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