Un gruppo di ricerca internazionale sostiene di aver ottenuto una passivazione ottimale nelle celle solari a perovskite invertita applicando strati sottili di perovskite a bassa dimensione sopra un film di perovskite 3D. La cella risultante ha raggiunto una tensione a circuito aperto di 1,19 V, una densità di corrente a corto circuito di 24,94 mA cm2 e un fattore di riempimento dell’85,9%.
Solaria ha incontrato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Pichetto Fratin, sottolineando la volontà di investire nel Paese insieme alla necessità di un’autostrada burocratica per l’accelerazione dei progetti. Ad oggi la potenza connessa in Italia è pari a 2,5 GW grazie ai tre progetti di punta a Palermo, Luccano e Spinazzola.
Ricercatori di Singapore hanno realizzato un dispositivo fotovoltaico a perovskite invertita con un intercalare di tipo p a base di ossidi di stagno drogati con antimonio (ATOx) che, secondo quanto riferito, riduce la disparità di efficienza tra celle a perovskite di piccola e grande superficie. Secondo le loro scoperte, l’ATOx può facilmente sostituire i comunemente usati ossidi di nichel (NiOx) come materiale per il trasporto dei fori.
Sviluppata da scienziati tedeschi, la cella a tripla giunzione si basa su una cella superiore in perovskite con bandgap energetico di 1,84 eV, una cella intermedia in perovskite con bandgap di 1,52 eV e una cella inferiore in silicio con bandgap di 1,1 eV. Il dispositivo ha raggiunto una tensione a circuito aperto di 2,84 V, una corrente di cortocircuito di 11,6 mA cm-2 e un fattore di riempimento del 74%.
Ad oggi, Barilla ha investito oltre 3 milioni di euro in impianti fotovoltaici, di cui 1,65 milioni presso lo stabilimento di Rubbiano, considerato il più grande e sostenibile sughificio d’Europa. A pv magazine Italia l’azienda ha spiegato che il nuovo impianto dedicato alla linea pesti produrrà il 10% dell’energia elettrica consumata dalla smart factory.
A supporto di Manz Italy sono intervenute SACE e Crédit Agricole per lo sviluppo di nuovi prototipi di macchine per le celle e l’assemblaggio dei pacchi batterie. Protagonista è il Progetto IPCEI Batterie EuBatIn – Important Project of Common European Interest Batterie per la produzione di materie prime, celle, moduli e sistemi di batterie di nuova generazione, ma anche per riconvertire e riciclare le batterie con metodi innovativi ed efficienti.
Ricercatori svedesi hanno delineato una nuova metodologia per identificare le superfici adatte a progetti agrivoltaici nel loro Paese. Hanno scoperto che circa l’8,6% – circa 38.485 km2 – del territorio nazionale ha il potenziale per ospitare impianti fotovoltaici.
Il governo olandese ha presentato una proposta pubblica per sostenere la produzione di moduli tandem a etero-giunzione e perovskite-silicio, nonché di pannelli fotovoltaici integrati in edifici e veicoli, con uno stanziamento massimo di 70 milioni di euro (75,1 milioni di dollari) per ogni progetto di produzione solare.
Alcuni scienziati del Medio Oriente hanno simulato l’uso di diversi sistemi fotovoltaici integrati negli edifici di Dubai. Hanno scoperto che per gli edifici con più di sette piani, il BIPV può essere superiore alla generazione di energia sui tetti.
L’accordo tra Axpo Energy Solutions Italia e il costruttore di yachts e superyachts ha portato alla realizzazione di tre impianti fotovoltaici presso i siti di Ameglia, La Spezia, e Viareggio. I nuovi MW si aggiungono ai 500 kW già presenti presso le sedi, ma entro il 2024 Sanlorenzo prevede di espandere la potenza installata fino a 3,1 MW.
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