Legambiente: se continua così, l’Italia centrerà l’obiettivo di 85 GW di nuova capacità non prima del 2063

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Legambiente ha lanciato il rapporto Comuni Rinnovabili 2023, presentando otto misure per velocizzare la transizione energetica in Italia.

“Una normativa adeguata, con l’obiettivo di pubblicare un Testo Unico che semplifichi gli iter di autorizzazione degli impianti, definisca ruoli e competenze dei vari organi dello Stato, dia tempi certi alle procedure e risponda al nuovo scenario energetico verso la configurazione di nuovi paesaggi energetici” è il primo punto.

Legambiente chiede anche di potenziare gli uffici tecnici regionali dai quali passeranno la maggior parte dei progetti, promuovere la partecipazione dei territori nell’individuazione dei siti per gli impianti, completare l’iter normativo (emanazione del Decreto FER2 e pubblicazione dei nuovi incentivi per le comunità energetiche rinnovabili), introdurre una cabina di regia di livello nazionale per l’eolico off-shore, lanciare una campagna di informazione e sensibilizzazione per limitare le resistenze locali ingiustificate, applicare le semplificazioni previste per i progetti del PNRR anche per quelli legati al PNIEC e avviare una politica di rimodulazione dei sussidi alle fonti fossili, liberando risorse finanziarie da investire nello sviluppo delle rinnovabili e nell’efficienza energetica.

Il Paese, dice Legambiente, è in forte ritardo nella realizzazione di nuovi impianti da rinnovabili. “Nel 2022 appena 3,4 GW di nuovo installato per un totale di 206.600 nuovi impianti, lontana dalla media annuale europea per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030”, ha detto l’associazione ambientalista.

Dei 206.600 impianti installati, 206.167 sono progetti di solare fotovoltaico, 215 eolico, 145 idroelettrico e 73 bioenergie.

“Considerando la media delle installazioni degli ultimi 3 anni, nel 2030 l’Italia riuscirà a raggiungere solo il 25% degli obiettivi climatici in tema di sviluppo delle fonti rinnovabili, centrando l’obiettivo di 85 GW di nuova capacità non prima di 40 anni”, ha scritto Legambiente.

Secondo i dati pubblicati mercoledì, il 2022 registra un calo della copertura da fonti rinnovabili rispetto ai consumi elettrici complessivi, che registra livelli simili a quelli del 2012. Questo a causa della siccità che ha portato ad una riduzione nella produzione da idroelettrico del 37,7% rispetto al 2021.

“Nel 2022 sono 7.317 i Comuni che hanno visto la realizzazione di nuovi impianti da fonti rinnovabili (solo +14,4% rispetto al 2021) e 3.535 i Comuni 100% Rinnovabili Elettrici (solo 42 in più rispetto al 2021). Crescono timidamente i Comuni del solare fotovoltaico (+14,6% rispetto al 2021)”, ha scritto Legambiente parlando delle politiche di transizione energetiche dei comuni italiani.

A livello regionale, la Lombardia ha installato la maggior potenza, 420 MW di cui 405 MW di fotovoltaico, seguita dalla Puglia con 338 MW, di cui 237,7 di eolico, e dalla Sicilia con 321 MW di cui 207,8 MW di fotovoltaico.

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