Per il fotovoltaico off-shore a Taranto serve un avviso pubblico, la sentenza del Consiglio di Stato

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L'”effetto prenotativo” sull’area demaniale interessata dal progetto di Nicetechnology S.r.l. per un impianto fotovoltaico off-shore a Taranto “non può essere condiviso dato che non è neppure ipotizzabile che un’area demaniale sia assegnata senza preventiva individuazione di criteri”. È quanto scrive il Consiglio di Stato nella sentenza 5026/2024 pubblicata ieri e relativa alla contesa tra la società pugliese Nicetechnology e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio.

La sentenza cita il decreto legislativo n. 387 del 2003 relativo alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili secondo cui: “Per gli impianti off-shore, incluse le opere per la connessione alla rete, l’autorizzazione è rilasciata dal Ministero della transizione ecologica di concerto il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e sentito, per gli aspetti legati all’attività di pesca marittima, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, nell’ambito del provvedimento adottato a seguito del procedimento unico di cui al comma 4, comprensivo del rilascio della concessione d’uso del demanio marittimo”.

Per il Consiglio di Stato il fatto che l’autorizzazione sia comprensiva del rilascio della concessione d’uso del demanio marittimo non genera alcuna prelazione o “effetto prenotativo” in capo al soggetto privato che ha presentato istanza di autorizzazione.

“Pertanto l’istanza di Nicetecnhology proseguirà il suo iter valutativo, già avviato dinanzi al MASE, senza costituire una aprioristica preclusione per l’indizione, da parte dell’Autorità Portuale, di eventuali procedure pubbliche di project financing. In altre parole vale il principio per il quale il primo iter che dovesse raggiungere l’autorizzazione rappresenterà il benchmark con il quale il secondo progetto dovrà confrontarsi,” ha detto a pv magazine l’avvocato di Nicetechnology Andrea Sticchi Damiani.

Sticchi Damiani spiega che si tratta di una sentenza che lascia l’Autorità Portuale libera di avviare un project financing ma, al contempo, afferma che nelle more l’istanza di Nicetechnology va esaminata ed evasa dal MASE.

“Quindi si tratta di una pronuncia comunque positiva per gli operatori, dal momento che sono state sostanzialmente equiparate le posizioni di privati proponenti a quella dell’Autorità Portuale con la conseguenza che il criterio orientante sarà quello temporale di presentazione delle istanze e di relativa evasione”, ha detto Sticchi Damiani.

La vicenda nasce nell’agosto del 2022 quando la società presentò istanza al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili – oggi Ministero delle Infrastruttura e dei Trasporti (MIT) – e alla Capitaneria di Porto, per il rilascio della concessione demaniale della durata di 30 anni per la realizzazione e l’esercizio di un impianto fotovoltaico off-shore da 48MW nella rada esterna del porto di Taranto.

Contestualmente, la società aveva presentato domanda di autorizzazione al Ministero della Transizione Ecologica – oggi Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) -, al Ministero delle Infrastrutture, al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali – oggi Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (MASAF) – e al Ministero dello Sviluppo Economico – oggi Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT).

A febbraio 2023 l’Autorità aveva risposto che la concessione demaniale poteva essere concessa “solo dopo la necessaria fase di evidenza pubblica che si avvia a seguito di ricezione e valutazione di una domanda di concessione demaniale o di una proposta di partenariato pubblico privato”. Pertanto, avrebbe preso in carico il progetto di Nanotechnology solo dopo aver dato la possibilità anche ad altri privati di presentarne ulteriori.

A marzo 2023 l’Autorità presentava il relativo avviso pubblico esplorativo che, con ricorso notificato in data 21 aprile 2023, la società Nicetechnology impugnava dinanzi al TAR Puglia chiedendone l’annullamento. Con sentenza n. 811/2023 il TAR Lecce ha accolto il ricorso e annullato la procedura pubblica.

Di tale sentenza, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio hanno chiesto la riforma con rituale e tempestivo atto di appello chiamando in causa il Consiglio di Stato. Così si arriva a ieri quando l’appena citato organo governativo ha espresso propria sentenza ribaltando quella del TAR Lecce e dando ragione all MIT e all’Autorità di Sistema Portuale: l'”effetto prenotativo” non ha alcuna valenza giuridica e per la concessione di area demaniale occorre procedere tramite avviso pubblico.

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