Cosa aspettarsi dal 2025 per il fotovoltaico in Italia?

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Procediamo con qualche fatto e qualche understatement per chiudere un 2024 confuso e pieno di sorprese (DL Agricoltura in primis):

  1. È chiaro che la probabilità che i prezzi dell’energia nei prossimi mesi rimarranno su questi livelli o aumenteranno è piuttosto alta. In altre parole, come suggerito di recente da Proxigas, la volatilità dei prezzi del gas aumenterà. Potrebbero aumentare anche i prezzi. Questo in un momento in cui i prezzi dell’energia in Italia sono significativamente i più alti in Europa, continente con prezzi non competitivi rispetto ad altre geografie. In Italia il prezzo dell’energia all’ingrosso dipende al prezzo del gas.
  2. Il prossimo inverno europeo potrebbe essere molto complesso da un punto di vista energetico: i problemi rilevati questo inverno sui mercati dell’energia europei (volatilità dei prezzi in primis) potrebbero tornare, ma in modo più intenso. In parte la gravità di questi fenomeni dipenderà dall’adozione nei prossimi 5/6 mesi di BESS.
  3. Alcuni operatori di mercato hanno detto negli ultimi mesi a pv magazine Italia che il sistema del marginal pricing è altamente inefficiente, ma che hanno, per ora, un incentivo ad evitare di operare pressioni per cambiarlo, perché ne stanno traendo parecchio vantaggio economico.
  4. L’accettazione pubblica della transizione energetica dipenderà però anche dal vantaggio economico trasferito ai consumatori. Senza questo la lobby del nucleare, per esempio, riuscirà  probabilmente a mettere in discussione la centralità del fotovoltaico.
  5. I ritardi e le complessità normative sono ancora un problema serio in Italia. Per esempio, anche nel caso del Testo Unico Rinnovabili, gli operatori avranno, secondo Italia Solare, difficoltà nell’individuare il regime amministrativo applicabile alle proprie iniziative.
  6. Uno scenario di guerra commerciale è al momento piuttosto verosimile, con ricadute sull’importazione di pannelli. Si ricordi che Trump inizia la sua seconda presidenza il 20 gennaio.
  7. Come dimostrato dall’anno in conclusione gli sviluppi normativi sono difficili da predire, soprattutto in un momento di grande volatilità politica.

Ma ci sono una serie di fatti che sembrano invece lasciare spazio a un cauto ottimismo. In primis, il mondo della finanza sta diventando più attento alle rinnovabili, con una serie di soluzioni alternative che chiaramente lasciano intendere che, nel futuro, finanziare progetti rinnovabili potrebbe essere anche più facile, anche per soggetti che avrebbero avuto altrimenti non poche difficoltà. Alcuni esempi:

  1. GCL Energy Technology, in collaborazione con Ant Digital Technologies, ha lanciato la prima emissione cinese di real world asset (RWA) basata su blockchain, raccogliendo 200 milioni di CNY (26,3 milioni di euro) in finanziamenti transfrontalieri, mirando a stabilire un nuovo standard per i finanziamenti verdi. “Il progetto ha tokenizzato due impianti solari nelle province cinesi di Hunan e Hubei, con una capacità complessiva di 82 MW, segnando il primo caso di tokenizzazione di asset basati su blockchain nel settore solare cinese”.
  2. Solo qualche giorno fa Crédit Agricole Aquitaine e il gruppo cooperativo agricolo Terres du Sud, che riunisce 6.000 agricoltori, hanno firmato un accordo di partnership per promuovere il sostegno finanziario ai progetti fotovoltaici degli agricoltori membri del gruppo cooperativo. In pratica, ogni agricoltore socio di Terres du Sud, il cui sito sia idoneo alla realizzazione di un impianto fotovoltaico, potrà essere messo in contatto con il Crédit Agricole Aquitaine che, attraverso la sua filiale CAPG Energies Nouvelles (CAPGEN), offrirà una soluzione di investimento di terzi personalizzata e adattata alle esigenze dell’agricoltore (autoconsumo, valorizzazione di un terreno esistente, costruzione di un nuovo edificio, ricerca di un reddito aggiuntivo, ecc).
  3. Iniziative simili, in cui un consorzio agricolo si fa portavoce dei suoi associati, sono comuni in diverse geografie, anche in Sicilia.

Queste sono solo veloci conclusioni, in attesa di un anno che si preannuncia pieno di opportunità, forse anche caratterizzato da un’accelerazione ulteriore delle installazioni in Italia, dati i 134 impianti “ready-to-build” per un totale di 5,84 GW. E da diversa confusione. Quello che rimane chiaro è che, a livello nazionale, gli operatori stanno mostrando crescente interesse per progetti BESS in diverse geografie e per progetti FV nell’Italia settentrionale.

Tutto ciò suggerisce che il 2025 sarà pieno di notizie per il settore: gli operatori del settore dovrebbero aumentare gli investimenti in informazione e marketing (aumentando il numero di notizie), gli sviluppi normativi saranno centrali (aumentando l’interesse dei lettori) e sarà necessario capire meglio il mondo BESS (che richiede ulteriori approfondimenti).

Zooming out: il contesto globale ed europeo

A livello globale, sembra chiara invece una crescente attenzione per le installazioni fotovoltaiche in aree agricole. Negli Stati Uniti, per esempio, il programma New ERA, che fa parte dell’Inflation Reduction Act (IRA), mette a disposizione finanziamenti alle cooperative elettriche rurali di proprietà dei soci con sede in Arizona, Colorado, Florida, Georgia, Minnesota, Nebraska e Texas. Il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda) riferisce che si tratta del più grande investimento nell’elettrificazione rurale dal 1936.

Allo stesso tempo le incertezze si faranno sentire, soprattutto per i progetti innovativi senza un forte supporto politico e un solido business case.

Ne è esempio il ritardo nella costruzione di una nuova isola energetica artificiale nel Mare del Nord, al largo della Danimarca. Il progetto, originariamente pensato in collaborazione con il Belgio, dovrà essere ridefinito e potrebbe invece soddisfare la domanda tedesca. Questa mancanza di stabilità politica nazionale e internazionale è appunto pericolosa, non solo per il mondo del fotovoltaico e non solo per il mondo dell’energia, dove inevitabilmente le tensioni creeranno opportunità per alcuni e difficoltà per molti.

Da notare, infine, che mentre l’installato è aumentato a livello europeo nel 2024, gli investimenti in fotovoltaico sono già diminuiti rispetto al 2023.

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