In questo articolo Luigi Vesce, Centre for Hybrid and Organic Solar Energy (CHOSE), Dipartimento di Ingegneria Elettronica, Università di Roma Tor Vergata parla dei meccanismi di degradazione a cui sono soggetti i materiali, il colorante, l’elettrolita, il foto-elettrodo ed il contro-elettrodo delle celle solari.
Un team di ricerca internazionale ha individuato i parametri per integrare celle fotovoltaiche e batterie nei veicoli aerei senza pilota (UAV).
Diverse le modifiche inserite nella seconda versione. Oltis Dallto, agriPV manager presso juwi, spiega a pv magazine Italia le principali novità introdotte.
In un nuovo aggiornamento settimanale per pv magazine, OPIS, una società di Dow Jones, fornisce un rapido sguardo alle principali tendenze dei prezzi nel settore fotovoltaico globale.
In questo articolo Luigi Vesce, del CHOSE – Centre for Hybrid and Organic Solar Energy, Università di Roma Tor Vergata, parla dello scaling-up della tecnologia fotovoltaica a perovskite fino alle dimensioni del sub-modulo.
Una nuova ricerca del Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems (Fraunhofer ISE) tedesco ha dimostrato che la combinazione di sistemi fotovoltaici sul tetto con batterie di accumulo e pompe di calore può migliorare l’efficienza delle pompe di calore riducendo al contempo la dipendenza dall’elettricità della rete.
La società padovana presenterà a Rimini il nuovo modulo antigrandine, prodotto nella loro linea a Taizhou (Cina). “La capacità produttiva non è un problema, non è un limite è un pannello che viene fatto come un pannello normale tranne per i dettagli tecnici. Potremmo fare 1 Gigawatt”, dice FuturaSun.
Manca ora il voto del Senato. Il consorzio E-Cycle, che dice di essere quello che ha registrato il maggior numero di moduli, commenta a pv magazine Italia: l’emendamento renderebbe più vantaggiosa l’adesione ai consorzi.
Un team di ricerca internazionale ha costruito il dispositivo a tripla giunzione con una doppia tecnica di passivazione di massa e di interfaccia, volta a promuovere l’omogeneità degli alogenuri all’interfaccia tra l’assorbitore di perovskite e lo strato di trasporto delle buche. La cella di 0,049 cm2 ha raggiunto una notevole tensione a circuito aperto di 3,33 V ed è stata anche in grado di mantenere l’80% della sua efficienza iniziale dopo 200 ore di inseguimento continuo del punto di massima potenza.
L’ammoniaca sarebbe la soluzione futura per l’infrastruttura di trasporto dell’idrogeno, elemento che sarà coinvolto in molteplici processi, dallo stoccaggio a lungo termine dell’energia fino alla sostituzione molecolare di tutti i combustibili fossili. Lo rivelano, tra gli altri, sia un gruppo di ricercatori italiani che l’azienda tedesca Pepperl+Fuchs.
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