I membri del Parlamento europeo hanno approvato il ritiro dell’Unione europea dal controverso Trattato sulla Carta dell’energia, istituito nel 1994 per regolamentare il commercio e gli investimenti nel settore energetico, ma divenuto dannoso per l’attuazione della legislazione sulla transizione energetica negli Stati membri.
Le disposizioni riguardano tutti i prodotti e non si rivolgono a specifiche aziende o industrie. Saranno pubblicate domani sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. I Paesi membri dell’UE avranno tre anni di tempo per applicarle.
La Carta ESC – European Solar Charter – è stata firmata ieri sera a Bruxelles dai 23 Stati membri dell’UE, dalla Commissione europea, dall’European Solar Manufacturing Council (ESMC) e da SolarPower Europe (SPE) per supportare l’industria manifatturiera europea del fotovoltaico. Secondo i firmatari, si tratta di un buon passo iniziale verso la giusta direzione, ma dovrebbe essere ulteriormente reso operativo da azioni concrete di follow-up.
L’Unione Europea ha formalmente adottato una direttiva sul rendimento energetico degli edifici. La direttiva prevede che gli Stati membri sviluppino le loro traiettorie per ridurre l’uso di energia negli edifici, oltre a garantire che le nuove strutture siano predisposte per l’energia solare. La normativa entrerà in vigore nelle prossime settimane.
Il CINEA è alla guida del bando che si aprirà il 30 aprile e che, oltre alle consuete categorie come elettricità, reti intelligenti e reti di CO2, quest’anno include idrogeno, elettrolizzatori e progetti offshore.
Alte temperature, bassa domanda e forte produzione da rinnovabili stabilizzano le prospettive energetiche europee, nonostante gli alti prezzi delle fonti fossili, dice Andy Sommer di Axpo.
“Vogliamo riportare Porto Marghera e l’Italia al centro della filiera”, ha detto l’AD di Alkeemia, Lorenzo Di Donato durante la conferenza in corso a Venezia.
Margrethe Vestager, vicepresidente esecutivo della Commissione europea, ha dichiarato questa settimana che le autorità dell’UE stanno indagando sulla realizzazione di diversi parchi eolici in Spagna, Grecia, Francia, Romania e Bulgaria.
La Slovenia ha registrato 400 MW di nuove installazioni fotovoltaiche nel 2023, portando la sua capacità installata totale a 1,1 GW, secondo i dati del Ministero dell’Ambiente, del Clima e dell’Energia.
Le istituzioni croate hanno dichiarato che la capacità solare totale installata nel Paese è ora di 462,5 MW. Secondo l’associazione, il Paese si avvicinerà al “club dei gigawatt” entro l’inizio del 2025.
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