Nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea di oggi sono pubblicati il regolamento 2024/1735 e la decisione 2024/1797 che interessano l’ecosistema europeo di produzione delle tecnologie a zero emissioni nette.
pv magazine Italia ha parlato con Mathias Schillen, AD di Budasol, durante Intersolar. Il produttore fotovoltaico tedesco/ungherese fa anche una previsione sulla produzione di pannelli al mondo: “in futuro ci saranno solo poche grandi aziende e fornitori di nicchia”.
L’investimento nel progetto Mimosa, il cui completamento è previsto per il 2027, supera il miliardo di euro. Il consorzio ha investito cinque anni nel suo sviluppo e si trova vicino a Baza.
Nel maggio 2024, i pannelli ad alta efficienza, prevalentemente moduli vetro-vetro dotati di celle TOPCon (Tunnel Oxide Passivated Contact), hanno iniziato a convergere sul prezzo con le offerte tradizionali, scrive Martin Schachinger, di pvXchange. I volumi di produzione di queste celle e moduli di tipo “n”, drogati negativamente, sono aumentati in Cina mentre la situazione doganale sempre più restrittiva negli Stati Uniti potrebbe già avere un impatto. Per quanto riguarda il mercato europeo, i prezzi sempre più bassi per la più recente tecnologia dei moduli suggerirebbero che la domanda continui a crescere se non fosse per una serie di fattori di disturbo.
“Concretamente, per quanto riguarda il Parlamento, che è solo uno dei 2 co-legislatori europei, è probabile che non si verifichi un cambiamento radicale delle politiche climatiche ed energetiche. Al tempo stesso, è verosimile che ci sia una maggiore attenzione ai costi che queste politiche hanno per l’industria e le famiglie e che quindi si riduca in qualche misura l’ambizione nel definire i nuovi obiettivi al 2040, in particolare per quanto attiene certi settori che tradizionalmente rappresentano un importante bacino elettorale per i partiti di centro-destra”, Nicolò Rossetto, research fellow presso Florence School of Regulation, ha detto a pv magazine Italia.
Due progetti pilota stanno integrando il fotovoltaico nelle barriere antirumore, uno lungo una ferrovia vicino a Vilnius e l’altro lungo l’autostrada nazionale E5 che collega le città di Kaunas e Vilnius.
La Commissione sostiene il lancio dell’Accademia solare europea con 9 milioni di euro provenienti dal programma per il mercato unico.
L’impianto da 25 MW/55 MWh, sviluppato dall’austriaca Renalfa IPP, è entrato in funzione all’inizio del mese ed è stato definito il più grande sistema di accumulo di energia a batterie mai realizzato in Bulgaria.
L’ultima analisi di SolarPower Europe mostra che nel 2023 l’Europa ha installato 17,2 GWh di nuovi sistemi di accumulo di energia a batteria (BESS), in crescita rispetto agli 8,8 GWh del 2022. Sebbene si tratti del terzo anno consecutivo di raddoppio del mercato annuale, si prevede una crescita molto più lenta negli anni a venire. Le batterie su scala pubblica diventeranno il motore principale della diffusione in Europa, con quasi 11 GWh di capacità aggiuntiva, di cui 5 GWh solo in Italia.
Macron, Meloni, Michel, Scholz e von der Leyen si ritroveranno questa mattina. Parleranno anche dei risultati delle elezioni europee, in un momento in cui alcune forze politiche ed economiche vogliono che la Commissione europea aggiusti al ribasso gli obiettivi energia e clima.
Presente sito utilizza I cookie per controllare anonimame il numero di visitatori. Per Maggiori Informazioni, Consultare La Nostra Política de Proteção de Dados.
The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.